PROF.ANTONIO LUISI, DOCENTE DI RELIGIONE CATTOLICA AL LICEO CLASSICO “VIRGILIO” E DIACONO PRESSO LA PARROCCHIA “S.MARIA DELLE GRAZIE” DI MERCATO S.SEVERINO.
XVIII Domenica del Tempo Ordinario. Dal Vangelo:
Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafarnao alla ricerca di Gesù. Trovatolo di là dal mare, gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». Gesù rispose: «In verità, in verità vi dico, voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?». Gesù rispose: «Questa è l’opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato». Allora gli dissero: «Quale segno dunque tu fai perché vediamo e possiamo crederti? Quale opera compi? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero; il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete.
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IL COMMENTO DEL PROF.ANTONIO LUISI:
Gesù il vero pane che sazia
Il Vangelo di questa domenica, ambientato ancora nello stupendo scenario del lago di Tiberiade, ci pone di fronte ad una solenne dichiarazione di Gesù: “ Io sono il pane di vita”. Il Signore con queste parole ci invita a cercare non un cibo terrestre, ma un pane spirituale che ci assicura la vita eterna. Cristo, infatti, è il segno perfetto dell’amore di Dio per il suo popolo, l’approdo finale della ricerca dell’uomo. E’ un pane che deve essere “mangiato” mediante la fede, che è grazia e dono, ma, nello stesso tempo, è dovere e compito dell’uomo; decisione responsabile che non si esaurisce in qualche pia devozione o sporadiche opere di carità. Per ricevere questo dono di Dio è necessario credere, cioè, affidarsi completamente al Cristo, alla sua vita, alla sua parola, all’Eucarestia. Gesù ci chiama a nutrirci del suo corpo e della sua parola, per questo è fondamentale il nostro incontro domenicale, la Pasqua settimanale con Lui, perché solo in Lui troviamo il vero pane disceso dal cielo.