IL VANGELO DI DOMENICA 5/2/2012. IL COMMENTO DEL PROF.ANTONIO LUISI.

PROF.ANTONIO LUISI, DOCENTE DI RELIGIONE CATTOLICA AL LICEO CLASSICO “PUBLIO VIRGILIO MARONE” E DIACONO PERMANENTE PRESSO LA PARROCCHIA “S.MARIA DELLE GRAZIE” DI MERCATO S.SEVERINO.
 
 
 
 
V domenica del T. O. ( Mc 1,29 – 39)
“E, usciti dalla sinagoga, si recarono subito in casa di Simone e di Andrea, in compagnia di Giacomo e di Giovanni.  La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei.  Egli, accostatosi, la sollevò prendendola per mano; la febbre la lasciò ed essa si mise a servirli. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta.  Guarì molti che erano afflitti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.  Al mattino si alzò quando ancora era buio e, uscito di casa, si ritirò in un luogo deserto e là pregava.  Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce  e, trovatolo, gli dissero: «Tutti ti cercano!».  Egli disse loro: «Andiamocene altrove per i villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni”.
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IL COMMENTO DEL PROF.ANTONIO LUISI.
 
Uniti a Lui per portarlo agli altri
Il Vangelo di questa domenica ci presenta una giornata tipo di Gesù che fin dal mattino si rende disponibile a curare gli ammalati e ad annunciare la Parola di Dio. Marco mette in primo piano i miracoli perché testimoniano la presenza salvifica di Dio nelle vicende umane, una presenza che si china con amore sull’uomo perché sensibile alle sue sofferenze. Gesù inizia visitando la suocera di Pietro che era a letto ammalata; la guarisce ed ella si mette a servire. E’ importante cogliere questo segno: quando Gesù entra nella nostra vita e ci tocca, la nostra risposta deve essere il dono del servizio e la condivisione della nostra gioia. Gesù si manifesta come medico dei corpi, segno del suo potere di andare alla radice di ogni male, il nostro peccato. La sua forza ha un’unica sorgente: l’unione intima col Padre,  desiderata fin da mattino presto; questa è la cornice che supporta tutta la sua attività. Alla luce di questo brano proviamo a pensare a come viviamo la nostra vita e a quanto spazio dedichiamo a Dio. E’ importante per capire se  siamo ricchi in questo senso  e che cosa doniamo ai nostri fratelli, perché corriamo il rischio di portare  solo noi stessi. Lasciamoci interpellare dalla  parola di questa domenica, Gesù non corre dietro la folla che lo acclama, ma si reca altrove ad annunciare il Vangelo, perché sente l’urgenza di testimoniare il Padre celeste. Se non portiamo Lui, chi portiamo nella nostra vita?

Antonio De Pascale

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