IL VANGELO DI DOMENICA 4/6/2017. IL COMMENTO DEL PROF.ANTONIO LUISI.

PROF.ANTONIO LUISI, DOCENTE DI RELIGIONE CATTOLICA AL LICEO CLASSICO “VIRGILIO” E DIACONO PRESSO LA PARROCCHIA “S.MARIA DELLE GRAZIE” DI MERCATO S. SEVERINO.
 
Domenica di Pentecoste (Gv 20,19-23)
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.  Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
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IL COMMENTO DEL PROF.ANTONIO LUISI:
Il dono dello Spirito sintesi di tutte le promesse di Dio
La Pentecoste è il compimento della Pasqua e segna la nascita della Chiesa; il vangelo di questa domenica contiene un riflesso del racconto biblico della creazione, ma qui il passato si ritrova su di un piano più profondo. Nel brano  della  Genesi, l’uomo viene creato dal fango, poi Dio gli soffia nelle narici la vita e questo soffio di vita lo trasforma in un essere vivente. E’ un uomo  devastato  dal peccato e sul quale incombe, l’ombra della morte. Con la Pentecoste siamo ad un livello di gran lunga superiore: lo Spirito Santo che Gesù ci dona , ci fa diventare creature divinizzate, ricostruisce in noi quell’immagine di Dio infranta dal peccato originale. Lo Spirito Santo diviene così l’anima della nostra anima,  il nostro soffio,  il respiro che pervade tutta la nostra esistenza. Da Lui riceviamo quella intelligenza che ci fa conoscere Gesù e il Padre, in Lui troviamo quella sorgente d’amore  che ci consente di affermare che Gesù è Dio. Ma affinché  appaia la vita è necessario eliminare la morte causata dal peccato, per cui il dono dello Spirito  è comunicato come potere  di perdonare il peccato, potere che Gesù trasferisce ai suoi discepoli e ai successori dei dodici.  La Pentecoste diviene così la festa del perdono, della libertà e della novità. Attraverso il battesimo  e la confermazione la chiesa celebra continuamente la sua Pentecoste.  S. Paolo  ricorda  a chi nella Chiesa vive ed agisce da “battitore libero” che lo Spirito Santo è la sorgente dei cosiddetti “carismi”  che vanno utilizzati per il bene dei fratelli e costituiscono la base per l’edificazione della comunità cristiana. Chiediamo al Signore di renderci disponibili all’azione dello Spirito Santo e sull’esempio di Maria , lasciamoci plasmare da Lui.
PROF.ANTONIO LUISI, DOCENTE DI RELIGIONE CATTOLICA AL LICEO CLASSICO “VIRGILIO” E DIACONO PRESSO LA PARROCCHIA “S.MARIA DELLE GRAZIE” DI MERCATO S. SEVERINO.

Antonio De Pascale

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