IL VANGELO DI DOMENICA 4/3/2012: II DI QUARESIMA. LA CROCE, VIA DELLA RESURREZIONE. IL COMMENTO DEL PROF.LUISI.

PROF.ANTONIO LUISI, DOCENTE DI RELIGIONE CATTOLICA AL LICEO CLASSICO “VIRGILIO” E DIACONO PRESSO LA PARROCCHIA “S.MARIA DELLE GRAZIE” DI MERCATO S.SEVERINO.
 
 
II Domenica di Quaresima (Dal Vangelo di Marco: 9,2 – 10)
“Dopo sei giorni, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli. Si trasfigurò davanti a loro  e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche.  E apparve loro Elia con Mosè e discorrevano con Gesù.  Prendendo allora la parola, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia!».  Non sapeva infatti che cosa dire, poiché erano stati presi dallo spavento. Poi si formò una nube che li avvolse nell’ombra e uscì una voce dalla nube: «Questi è il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!». E subito guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare a nessuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risuscitato dai morti.  Ed essi tennero per sé la cosa, domandandosi però che cosa volesse dire risuscitare dai morti”.
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IL COMMENTO DEL PROF.ANTONIO LUISI:
La liturgia  della Parola di questa domenica ci presenta una pagina stupenda di rivelazione, infatti, la Trasfigurazione ci rivela  il mistero della persona di Gesù. Egli è il Figlio prediletto di Dio come afferma la voce che esce dalla nube.  Ma questa rivelazione passa anche attraverso il sacrificio perché Gesù, per entrare nella gloria di Dio, è chiamato ad andare a morire a Gerusalemme,. Nell’atteggiamento di Pietro siamo chiamati a vedere tutti noi  quando non vogliamo accettare le croci che incontriamo nella nostra vita, quando desideriamo un’autostrada che ci porti direttamente in Paradiso. In realtà Gesù ci invita ad accettare le prove della vita, perché la resurrezione si realizza passando necessariamente per il Calvario. Nella nostra vita possiamo avere momenti gioiosi in cui possiamo percepire la presenza di Dio  ed altri momenti di prova e di sofferenza nei quali ci sembra che Dio si sia dimenticato di noi.  In questo duro cammino , come gli apostoli,  abbiamo a disposizione  la luce che ci viene dalla parola di Dio. Una lampada che non elimina del tutto le ombre della notte, i dubbi e le incertezze, ma che ci consente di continuare  a cercare , camminare e sperare. Dobbiamo perciò essere pronti  all’ascolto del parola di Dio, del vangelo. Ascoltare significa obbedire, aprire il nostro cuore e vivere la novità di Dio che si manifestata in Gesù. Sforziamoci di camminare verso la croce, verso la Pasqua, per entrare nella gloria di Dio.

Antonio De Pascale

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