IL VANGELO DI DOMENICA 1/9/2013: IL MOTIVO DEL NOSTRO AGIRE. IL COMMENTO DEL PROF.ANTONIO LUISI.

PROF.ANTONIO LUISI, DOCENTE DI RELIGIONE CATTOLICA AL LICEO CLASSICO “VIRGILIO” E DIACONO PRESSO LA PARROCCHIA “S.MARIA DELLE GRAZIE” DI MERCATO S.SEVERINO.
 
 
 
XXII domenica del T. O.( Lc 14,1.7-14)

Avvenne che un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cèdigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato». Disse poi a colui che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».

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IL COMMENTO DEL PROF.ANTONIO LUISI:

Il motivo del nostro agire.

Il Vangelo di questa domenica pone al centro l’immagine del banchetto. Il discorso di Gesù è tutto proteso verso l’aldilà, poiché in cima ai suoi pensieri c’è il banchetto glorioso nel regno di Dio e tutto ciò che Egli compie sulla terra segna già l’inizio della vita futura. L’insegnamento sui primi e sugli ultimi indica il totale rovesciamento dei valori e delle situazioni degli uomini nell’aldilà. L’umiltà diviene l’unico atteggiamento possibile di fronte a Dio. Chi si innalza per presunzione, non si mette nella condizione giusta per ricevere la grazia, che è dono libero e gratuito di Dio. L’uomo ha fame e sete di felicità, questo anelito dell’uomo trova piena soddisfazione solo nel possesso di Dio. Coltiviamo questo desiderio giorno per giorno, facendolo diventare nella nostra vita il motivo fondamentale del nostro agire.

Antonio De Pascale

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