PROF.ANTONIO LUISI, DOCENTE DI RELIGIONE CATTOLICA AL LICEO CLASSICO “VIRGILIO” E DIACONO PRESSO LA PARROCCHIA “S.MARIA DELLE GRAZIE” DI MERCATO S.SEVERINO.
XVII Domenica del T. O. (Gv 6,1-15)
In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.
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IL COMMENTO DEL PROF.ANTONIO LUISI:
Dalla comunione alla condivisione.
Il Vangelo di questa domenica ci presenta il grande miracolo del moltiplicazione dei pani e dei pesci. Di fronte a tante persone che devono essere sfamate, la potenza e l’amore di Cristo moltiplicano una piccola provvista di cibo. Egli ripete l’intervento provvidenziale di Dio nel deserto, che nutrì il suo popolo con la manna dopo l’uscita dall’Egitto. Gesù che sazia la fame fisica ci ricorda che il cristiano non può restare indifferente di fronte alla sofferenza di tanti fratelli che, ancora oggi, muoiono per la mancanza di cibo. Un’autentica comunione con Cristo genera condivisione e solidarietà. Cinque pani d’orzo e due pesci: anche il poco, se condiviso, è capace di realizzare opere gigantesche di carità. Ma il miracolo di Gesù è anche segno di un’altra fame che deve essere saziata e che riguarda la dimensione interiore dell’uomo. Bisogna perciò prendere coscienza del vuoto interiore di cui è vittima l’uomo contmporaneo e seguire il giusto cammino per colmarlo. Parola di Dio ed Eucarestia, queste le medicine per guarire dal virus inoculato da una cultura che ci spinge a saziare solo le esigenze materiali, abituandoci così al consumismo più sfrenato.
PROF.ANTONIO LUISI, DOCENTE DI RELIGIONE CATTOLICA AL LICEO CLASSICO “VIRGILIO” E DIACONO PRESSO LA PARROCCHIA “S.MARIA DELLE GRAZIE” DI MERCATO S.SEVERINO.