IL VANGELO DI DOMENICA 2/6/2013: CORPUS DOMINI. IL COMMENTO DEL PROF.ANTONIO LUISI.

PROF.ANTONIO LUISI, DOCENTE DI RELIGIONE CATTOLICA AL LICEO CLASSICO “VIRGILIO” E DIACONO PRESSO LA PARROCCHIA “S.MARIA DELLE GRAZIE” DI MERCATO S.SEVERINO.
 
 
 

SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO ( Lc 9,11-17)

In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure. Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.

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IL COMMENTO DEL PROF.ANTONIO LUISI:

Il pane della vita

Con la solennità del Corpus Domini la liturgia ci propone di fermarci a riflettere sul dono che Gesù risorto fa di se stesso nell’Eucarestia. Il Vangelo ci presenta Gesù che si prende cura delle persone che lo seguono, donando loro l’essenziale per la vita: il cibo per le necessità fisiche e la sua parola che fa crescere e maturare la fede. Egli dona tutto se stesso per la folla che cerca un senso per la vita. Tutto ciò continua a ripetersi davanti a noi tutte le domeniche  quando celebriamo l’Eucarestia: noi offriamo il pane e il vino insieme ad alcune gocce d’acqua  che sono le briciole della nostra partecipazione al sacrificio di Cristo. Egli  si rende presente, viene in noi e ci aiuta  a rendere visibile il suo Regno . Un regno che diventa presenza tangibile ogni volta che sull’esempio degli apostoli presentiamo a Gesù le necessità dei nostri fratelli e ci prendiamo cura dei loro problemi. Viviamo perciò le nostre Messe  domenicali con maggiore intensità, sentendoci accolti da Gesù e collaborando alla costruzione della civiltà dell’amore.

Antonio De Pascale

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