PROF.ANTONIO LUISI, DOCENTE DI RELIGIONE CATTOLICA AL LICEO “VIRGILIO” E DIACONO PERMANENTE PRESSO LA PARROCCHIA “S.MARIA DELLE GRAZIE” DI MERCATO S.SEVERINO.
Natale del Signore ( Lc 2,1-14)
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo.
C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l’angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama».
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IL COMMENTO DEL PROF.LUISI.
La vera gioia del Natale
Perché ogni anno la Chiesa celebra il Natale? Mi limiterò ad una risposta di tipo esistenziale: perché abbiamo bisogno di riscoprire il senso e il gusto della gioia cristiana così diversa da quella del mondo. La gioia cristiana è la gioia per un Dio che si prende cura di ciascuno di noi, un Dio che ci viene incontro sulle nostre vie per fare il cammino insieme, per condividere le nostre pene e le nostre lacrime, ma anche le nostre speranze. Gioia per un orizzonte inatteso , per un evento eccezionale: Dio si fa uomo affinché l’uomo diventi come Dio. Il presepe che il Vangelo di Luca ci presenta deve perciò diventare una scuola di vita, deve farci imparare il segreto della vera gioia. Questa non consiste nel possedere tante cose, ma nel sentirsi amati dal Signore, nel farsi dono per gli altri e nel volersi bene. Per essere veramente felici abbiamo bisogno di un Dio vicino, che riscaldi il nostro cuore e risponda alle nostre attese più profonde. Questo Dio si è manifestato in Gesù nato dalla vergine Maria. E’ Natale davvero quando ogni uomo come Maria, accoglie quale centro della propria vita il Dio che si è fatto bambino, fonte della vera gioia.