Il Vangelo di domenica 25/8/2019. Il commento del Prof. Antonio Luisi

XXI Domenica del T. O. ( Lc 13, 22 – 30)

In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme.  Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.  Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”.  Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori.  Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».

Il commento del Prof. Antonio Luisi:

La porta stretta dell’impegno

La domanda rivolta a Gesù pone nuovamente  il problema  della decisione definitiva per la salvezza o per la dannazione. Gesù afferma che la salvezza dipende dall’uomo, perciò la sua vita deve essere segnata da un impegno serio e costante  per conquistarla. Dio non si accontenta di poco ci chiede infatti tutto: il pensiero, il cuore, le intenzioni e i desideri. La porta è ancora aperta, ma il tempo stringe. Occorre conservare una vitalità interiore che ci salvi dal pericolo  di chiusura agli appelli di Dio alla conversione e dalla sciagurata eventualità che la nostra spirituale delicatezza nei suoi riguardi  si confonda con gli elementi e i riti  esteriori della Chiesa. Grande sarà la sorpresa nell’aldilà quando si scoprirà chi è stato realmente  cristiano e chi non lo è stato, chi effettivamente è stato animato da una fede sincera e chi ha solo fatto finta di averla.  Lasciamoci guidare da Dio perché è un Padre che ci ama e vuole la nostra felicità, tutte le altre decisioni della vita sono secondarie.

Antonio Luisi

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