Prof. Antonio Luisi, Docente di religione cattolica al Liceo classico “Virgilio” e Diacono presso la Parrocchia “S. Maria delle Grazie” di Mercato S. Severino
VII Domenica del T. O. (Lc 6,27-38)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro. E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».
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Il commento del Prof. Antonio Luisi:
La rivoluzione del cuore
Il brano del Vangelo di Luca di questa domenica, presenta il “manifesto programmatico” che Gesù propone a tutti noi, manifesto basato in modo radicale sul suo modello di vita. La proposta di Gesù sembra eccedere le nostre umane capacità, ma in realtà essa tiene conto del fatto che la violenza e l’ingiustizia che pervadono il mondo, possono essere eliminate soltanto con una massiccia dose d’amore e di bontà. L’atteggiamento di fondo indicato da Gesù non consiste nell’arrendersi al male, secondo una falsa interpretazione del “porgere l’altra guancia”, ma nel rispondere al male con il bene, eliminando alla radice la pianta dell’odio. Questa rivoluzione dell’amore non poggia sulle risorse umane, ma è dono di Dio che si ottiene confidando unicamente e senza riserve sulla sua bontà misericordiosa. Che il Signore aiuti tutti noi ad aprirci a questa novità di vita che cambia il mondo senza far rumore.