IL VANGELO DI DOMENICA 23/7/2017. IL COMMENTO DEL PROF.ANTONIO LUISI.

PROF.ANTONIO LUISI, DOCENTE DI RELIGIONE CATTOLICA AL LICEO CLASSICO “VIRGILIO” E DIACONO PRESSO LA PARROCCHIA “S.MARIA DELLE GRAZIE” DI MERCATO S. SEVERINO.
 
XVI Domenica del  T. O.  ( Mt 13,24 ss   forma breve )
In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e, al momento della mietitura, dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponètelo nel mio granaio”».
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IL COMMENTO DEL PROF.ANTONIO LUISI: 
Un nuovo collirio spirituale
Al centro del Vangelo di questa domenica c’è l’illustrazione del progetto di Dio nei confronti dell’uomo e di tutta la creazione. Un progetto basato su un amore che libera e che salva. Per spiegare questo progetto, Gesù ricorre, come sempre, alle parabole, in particolare a quella del grano e della zizzania, una graminacea che, in primavera, cresce col grano ed è impossibile estirparla. Frumento e zizzania possono essere distinti soltanto al tempo della mietitura, la raccolta consentirà di raccogliere l’uno e bruciare l’altra.  Il Vangelo di oggi ci invita a convertire il nostro sguardo, perché uno sguardo di fiducia fa nascere, nelle persone che incontriamo, imprevedibili gesti di generosità, di bellezza e di amore. Facciamo lo sforzo di guardare il seme buono che c’è nelle persone della nostra comunità, perché altrimenti moriremo di lamentele. Pazientare, questo deve essere deve essere il nostro imperativo! Cominciamo a guardare con fiducia questo mondo che, comunque, contiene il seme della presenza di Dio. Cambiamo questo mondo, purificando il nostro sguardo, in fondo abbiamo a disposizione un ottimo collirio spirituale: la parola di Dio.

Antonio De Pascale

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