PROF.ANTONIO LUISI, DOCENTE DI RELIGIONE CATTOLICA E DIACONO PERMANENTE.
XXX dom del Tempo Ordinario (Mt 22,34-40)
“Allora i farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?». Gli rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tuttala Legge e i Profeti»”.
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iL COMMENTO DEL PROF.ANTONIO LUISI:
Il cuore del Vangelo
Il vangelo di questa domenica ci indica l’originalità e la novità del messaggio cristiano. Questa volta Gesù viene messo alla prova dai farisei ,l’ oggetto della controversia è il cuore della legge. Qual è il nocciolo del vangelo? Normalmente siamo portati a pensare che sia l’amore del prossimo. Gesù capovolge questa idea e ci ricorda che il comandamento più importante è l’amore di Dio, perché è quest’amore che illumina quello del prossimo. La tradizione religiosa ebraica conosceva ben 613 comandamenti, divisi a loro volta in grandi e piccoli. Questa suddivisione tranquillizzava i farisei convinti di avere in mano una bilancetta con la quale calcolare i meriti acquisiti davanti a Dio. La risposta di Gesù invece afferma il primato dell’amore, perché è l’amore la pienezza e il compimento della parola di Dio. Questa risposta vuole indicarci l’atteggiamento di fondo che deve guidare la nostra esistenza. Un atteggiamento che superi la semplice esecuzione di precetti, per essere espressione di un amore permanente e totale. La verifica dell’autenticità del nostro amore di Dio la troviamo nell’amore del prossimo; ogni uomo, amico o nemico deve essere amato con la stessa tenerezza del cuore di Dio. L’amore a Dio e l’amore al prossimo non si oppongono ma si completano. Gesù lo ha manifestato in tutta la sua vita. Abbiamo bisogno di abituarci a perdere la nostra vita per riscoprirla nuova nell’amore di Dio. S. Giacomo ci ricorda se uno dice di avere la fede ma non ha le opere è nulla. Il nostro stile di vita parla di Dio? Come viviamo la nostra vita? Siamo centrati su noi stessi o sappiamo manifestarlo quest’amore di Dio? Non amiamo a parole ma nei fatti e nella verità, impariamo allora a donare ciò che siamo e ciò che abbiamo ricevuto e scopriremo la bellezza della vita.
PROF.ANTONIO LUISI, DOCENTE DI RELIGIONE CATTOLICA E DIACONO PERMANENTE.