PROF.ANTONIO LUISI, DOCENTE DI RELIGIONE CATTOLICA AL LICEO CLASSICO “VIRGILIO” E DIACONO PRESSO LA PARROCCHIA “S.MARIA DELLE GRAZIE” DI MERCATO S.SEVERINO.
IV DOMENICA DI PASQUA ( Gv 10, 27 – 30 )
In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».
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IL COMMENTO DEL PROF.ANTONIO LUISI:
Al sicuro nelle mani del Padre
Il brano del vangelo di oggi ci propone un’immagine che Gesù ha utilizzato spesso per illustrare la relazione tra Lui e chi lo segue conoscendolo profondamente. L’immagine è quella del pastore e delle pecore: Gesù è il pastore che, con fatica e dedizione, guida tutti noi; ci difende sempre, ci difende dalle insidie del diavolo, ci difende da noi stessi, dai nostri peccati. Non dobbiamo, perciò, aver paura di andare da Lui a chiedere perdono, a chiedere benedizione, a chiedere misericordia. Paragonandoci alle pecore, Gesù ci mostra le qualità necessarie per rimanere in amicizia con Lui: ascoltarlo per poter riconoscere la sua voce, fidarsi di Lui e seguirlo, sicuri che ci condurrà dove c’è il meglio per noi. La mèta della vocazione cristiana, infatti, non è oscura e incerta, ma è la stessa vita divina, è la comunione di vita, di pace e di essere con Dio stesso. Il Signore vuole che tutti gli uomini siano salvi, ma, senza la nostra risposta positiva a Dio, la salvezza non potrà mai essere nostra.