IL VANGELO DI DOMENICA 20/10/2013: LA FORZA DELLA PREGHIERA. IL COMMENTO DEL PROF.ANTONIO LUISI.

PROF.ANTONIO LUISI, DOCENTE DI RELIGIONE CATTOLICA AL LICEO CLASSICO “VIRGILIO” E DIACONO PRESSO LA PARROCCHIA “S.MARIA DELLE GRAZIE” DI MERCATO S.SEVERINO.
 
 
 

XXIX Domenica del T.O ( Lc 18,1-8)

In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”». E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

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IL COMMENTO DEL PROF.ANTONIO LUISI:

La forza della preghiera

Il Vangelo di questa domenica ci consegna una solenne dichiarazione sull’importanza della preghiera: senza di essa, non  possiamo vivere una vita cristiana autentica.  Spesso, l’uomo ha l’impressione che la sua preghiera non sia esaudita e che il suo grido cada nel vuoto. Gesù risponde a questa dolorosa sensazione con la parabola del giudice disonesto che si piega alla pressione e alla tenace inflessibilità di una vedova che chiede giustizia. Dio Padre che non è duro di cuore come questo giudice, sicuramenteaiuterà tutti coloro che ricorrono a Lui mediante la preghiera. Gesù ci assicura che saremo ascoltati, perciò non dobbiamo mai disperarci e perdere la fiducia; questa esortazione all’impegno della fede nasce dalla certezza che  la giustizia si realizzerà. Pregare con insistenza, pregare con costanza, rispettando i tempi di Dio, non equivale ad un disperato bussare, ma ad un sereno e progressivo avvicinarsi a Dio

Antonio De Pascale

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