PROF.ANTONIO LUISI, DOCENTE DI RELIGIONE CATTOLICA AL LICEO CLASSICO “VIRGILIO” E DIACONO PRESSO LA PARROCCHIA “S.MARIA DELLE GRAZIE” DI MERCATO S.SEVERINO.
V Domenica di Quaresima ( Gv 8,1-11)
In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».
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IL COMMENTO DEL PROF.ANTONIO LUISI:
Anche questa domenica il Vangelo ci rivela la grande misericordia di Dio verso gli uomini. Un gruppo di scribi e farisei trascinano davanti a Gesù una donna adultera che merita la morte secondo la legge di Mosè. Questi esperti della legge non vogliono ascoltare il parere del maestro perché in realtà gli hanno preparato un’infida trappola per coglierlo in errore . Ma Gesù invece di condannare l’adultera, le ridona la dignità perduta offrendole una nuova possibilità attraverso il perdono. La famosa risposta di Gesù “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei” impedisce ai suoi avversari di poterlo accusare ma nello stesso tempo salva la donna e insegna a tutti che nessuno può sentirsi a posto, senza colpa, senza peccato e in grado perciò di poter giudicare e condannare senza appello gli altri. Vivere nella misericordia di Dio è per ciascuno di noi la strada buona per non cadere in questo tragico errore, perché l’amore di Dio è l’amore che ricostruisce, risana e ridona la vita. Alla luce di questa parola prepariamoci ancora meglio alla gioia infinita della Pasqua.
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