PROF.ANTONIO LUISI, DOCENTE DI RELIGIONE CATTOLICA AL LICEO CLASSICO “VIRGILIO” E DIACONO PRESSO LA PARROCCHIA “S.MARIA DELLE GRAZIE” DI MERCATO S.SEVERINO.
XXXIII Domenica del T. O. ( Lc 21,5-19 )
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine». Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
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IL COMMENTO DEL PROF.ANTONIO LUISI:
Nelle parole di Gesù, il fine della storia
Ogni uomo desidera conoscere quando terminerà la storia di questo mondo e i segni che precederanno la fine per potersi preparare, ma la risposta di Gesù è un rifiuto di indicare il tempo e un accenno che non c’è nessun tipo di segno sicuro della venuta di questo tempo. Le sue parole circa i segni mettono in risalto la provvisorietà e la fragilità delle cose terrene per ricordare a ciascuno di noi la sola realtà che rimane per sempre: Dio. Occorre essere vigilanti e sapienti e non lasciarsi ingannare perché questi segni appartengono alla storia dell’umanità, perciò non sono qualcosa di straordinario e d’insolito, non sono la prova di una fine imminente. Le parole di Gesù ci danno la certezza del fatto, ma non del quando. Chi, perciò, crede, crede che questa storia vada verso un approdo finale, ma non crede alle date che vengono prospettate su questa fine. Raccogliamo l’invito di Gesù all’attesa vigilante senza distogliere la nostra attenzione dal presente che già ora contiene il futuro che ci attende e fonda la nostra speranza.