IL VANGELO DI DOMENICA 16/10/2011: INSERITI NEL MONDO, MA IL PRIMATO E' SEMPRE DI DIO. IL COMMENTO DEL PROF.ANTONIOLUISI.

PROF.ANTONIO LUISI, DOCENTE DI RELIGIONE CATTOLICA E DIACONO PERMANENTE.
XXIX Domenica del Tempo Ordinario, dal Vangelo secondo Matteo. (22,15-21)
“Allora i farisei, ritiratisi, tennero consiglio per vedere di coglierlo in fallo nei suoi discorsi. Mandarono dunque a lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità e non hai soggezione di nessuno perché non guardi in faccia ad alcuno. Dicci dunque il tuo parere: È lecito o no pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché mi tentate? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Di chi è questa immagine e l’iscrizione?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio»”.
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IL COMMENTO DEL PROF.ANTONIO LUISI.
Inseriti nel mondo, ma Il primato è sempre di Dio.
Il vangelo di questa domenica ci rivolge una domanda insidiosa che ripropone una questione sempre attuale : quali sono i limiti del potere legittimamente costituito? Gesù pur sottraendosi alla trappola dei suoi interlocutori, ci lascia l’unica osservazione di tipo politico che troviamo nei testi evangelici. Il cristiano non è un anarchico, ma riconosce l’autorità dello stato. Ma il potere legittimamente costituito ha dei limiti ben precisi che derivano dalla grande dignità dell’uomo :l’essere figlio di Dio , creato a sua immagine. L’uomo deve partecipare alla vita politica e contribuire al bene comune pagando le tasse ma nello stesso tempo deve conservare come un tesoro geloso, l’autonomia della sua coscienza e della dignità umana rispetto a qualsiasi forma di prevaricazione del potere politico.
In altre parole, il valore di ogni cristiano non è certificato unicamente dal posto che occupa nella società civile, ma dall’essere stato creato da Dio e destinato alla vita eterna. Lo stato, al quale Gesù stesso riconosce legittimità ed autonomia, vede i suoi diritti arrestarsi alle soglie della coscienza e delle scelte religiose di ogni uomo.
E’ lecito pagare il tributo Cesare? La risposta di Gesù va ben oltre la domanda, perché viene ad annunziare anzitutto il primato di Dio, un primato etico; la nostra fede ci sprona a riscoprire la dignità della persona, ci spinge a vivere con giustizia. Siamo perciò chiamati a collaborare con lo stato e sentirci soprattutto responsabili dei nostri fratelli. Riscopriamo allora l’insegnamento della chiesa, riscopriamo la sua dottrina sociale, per essere ben inseriti nel mondo , pur rivendicando in ogni circostanza la nostra appartenenza a Cristo.

Antonio De Pascale

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