Prof. Antonio Luisi, Docente di religione cattolica al Liceo classico “Virgilio” e Diacono presso la Parrocchia “S. Maria delle Grazie” di Mercato S. Severino
Solennità del Corpus Domini (Gv 6,51 – 58)
In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Il commento del Prof. Antonio Luisi:
Questa domenica celebriamo la grande festa del mistero eucaristico, nata per affermare la presenza reale di Cristo col suo corpo e col suo sangue nell’Eucarestia, contro gli errori che negavano questa verità.
Il Vangelo è la parte finale del discorso di Gesù fatto nella sinagoga di Cafarnao dopo il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci.. Gesù svela il senso di quel miracolo, e cioè che il tempo delle promesse è compiuto: Dio Padre, che con la manna aveva sfamato gli israeliti nel deserto, ora ha mandato Lui, il Figlio, come vero pane di vita e questo pane è la sua carne, la sua vita, offerta in sacrificio per noi. Si tratta di accoglierlo con fede, non scandalizzandosi della sua umanità, si tratta di mangiare la sua carne e il suo sangue, per avere in se stessi la pienezza di vita. Accogliamo con gioiosa gratitudine questo grande dono nella concretezza del quotidiano e partecipiamo assiduamente alla celebrazione eucaristica domenicale, perché chi manca a questo appuntamento delude il Signore che, con immenso amore, ci offre questo grande dono.