PROF.ANTONIO LUISI, DOCENTE DI RELIGIONE CATTOLICA AL LICEO CLASSICO “VIRGILIO” E DIACONO PRESSO LA PARROCCHIA “S.MARIA DELLE GRAZIE” DI MERCATO S.SEVERINO.
Ascensione del Signore (Lc 24,46-53). Di
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto». Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.
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IL COMMENTO DEL PROF.ANTONIO LUISI:
Testimoni di speranza
Il mistero che celebriamo oggi, l’Ascensione di Gesù al cielo, deve aprirci il cuore alla lode e alla gioia. Celebriamo, infatti, la festa della speranza, una festa che completa il mistero pasquale di Cristo. Dio affida il cammino del Vangelo alla fragilità della sua Chiesa, ma noi non siamo più soli perché Gesù ci accompagna dovunque e per sempre. Lo Spirito Santo ci guida e ci spinge a dare a tutti l’annuncio della vita per sempre. Gesù va a prepararci un posto, donando così un significato pieno alla nostra esistenza. La nostra vita nel progetto di Dio contempla la condivisione della vita stessa di Dio. Testimoni di questa lieta notizia, sostiamo con Maria nel cenacolo, in attesa del dono dello Spirito Santo, per diventare capaci di rendere ragione della speranza che è in noi.