PROF.ANTONIO LUISI, DOCENTE DI RELIGIONE CATTOLICA PRESSO IL LICEO “VIRGILIO” E DIACONO PERMANENTE PRESSO LA PARROCCHIA “S.MARIA DELLE GRAZIE” DI MERCATO S.SEVERINO.
Il Vangelo della XXIV domenica del tempo ordinario. Dal Vangelo secondo Matteo (18,21-35)
Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: «Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette. A proposito, il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi. Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti. Non avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse così il debito. Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava: Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa. Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito. Appena uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che gli doveva cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel che devi! Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza con me e ti rifonderò il debito. Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo fece gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: Servo malvagio, io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai pregato. Non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te? E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non gli avesse restituito tutto il dovuto. Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello».
IL COMMENTO DEL PROF.ANTONIO LUISI
Perdonare è vivere l’amore
Dio ci perdona se noi perdoniamo i nostri fratelli. E’ questo il messaggio fondamentale contenuto nel Vangelo di oggi. Alla domanda di Pietro “ Quante volte dovrò perdonare il fratello che pecca contro di me?” Gesù risponde: sempre. Ma per farlo occorre chiedere al Signore la grazia di acquisire un cuore nuovo, come quello di Cristo, un cuore sempre più grande di ogni offesa.
La parabola che Gesù racconta, evidenzia l’atteggiamento di Dio nei confronti dei suoi figli, un atteggiamento che spiazza l’uomo, perché Dio è misericordia, Dio s’impietosisce di fronte al peccato e alla debolezza dei suoi figli. Nel servo della parabola siamo chiamati a vedere ciascuno di noi. La nostra miseria e la nostra povertà presentate davanti a Dio con sincerità, trovano sempre misericordia, tutto viene condonato. Questa compassione di Dio è straordinaria, noi riceviamo tutto gratuitamente ed è per questo che siamo chiamati a vivere nella gratuità. L’esperienza della misericordia di Dio deve darci la forza di usare misericordia nei confronti dei nostri fratelli. Il servo della parabola viene condannato perché non ha saputo perdonare il suo prossimo.
In un mondo in cui il perdono viene considerato segno di debolezza, Gesù ci esorta a donarlo sempre, perché esso è segno di forza e di onnipotenza divina, testimonianza dell’amore di Dio per gli uomini. L’avviso per noi è chiaro: vivere da figli di Dio, significa praticare la misericordia e il perdono da dare e da ricevere. Il vero discepolo deve essere sempre pronto e gioioso nel concedere il perdono, senza scusanti o riserve mentali. Agire al contrario, significa trasformarsi in simulatori destinati al fallimento, perché rifiutare di amare gli altri, comporta il rifiuto di essere amati da Dio. Non perdonando gli altri ci escludiamo dall’amore di Dio.
Alla luce della parola di Dio di questa domenica, chiediamoci come viviamo la misericordia e l’amore che Gesù offre a ciascuno di noi . Lasciamoci amare da Gesù Cristo per poter amare i nostri fratelli.