XIX Domenica del T. O. Forma breve (Lc 12, 35-40)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro! Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Prontezza vigilante
Anche questa domenica Gesù ci esorta ad abbandonare una mentalità grossolanamente materialistica. Egli non è un sognatore lontano dal mondo o un carismatico fuori dalla realtà, ma vuole assicurarci la libertà dello spirito e del cuore. I valori materiali hanno importanza solo se corrispondono alla volontà di Dio e consentono all’uomo di edificare la civiltà dell’amore. Perciò la preoccupazione per i beni terreni deve essere secondaria e interamente subordinata al pensiero del Regno di Dio. L’uomo che dal punto di vista religioso conduce un’esistenza soporifera, consacrandola esclusivamente alle cose terrene, non si rende conto della presenza del Signore e perde così le ricchezze della grazia che il Signore sarebbe pronto a donargli. Non basta dunque evitare i pericoli, ma a tutti i discepoli del Signore è richiesta una prontezza vigilante. Ascoltiamo le parole di Gesù con la consapevolezza che in esse c’è il nostro vero bene.