I domenica di Quaresima ( Mt 4,1 – 11)
In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”». Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”». Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.
Il commento del Prof. Antonio Luisi:
La logica di Gesù e quella del diavolo: due sistemi inconciliabili
La liturgia di questa prima domenica di Quaresima, ci propone il tema delle tentazioni. Siamo di fronte a tre proposte disumanizzanti di rapportarsi alle cose , a Dio e alle persone, che Gesù respinge con fermezza. La persona di successo non è colui che accumula e possiede molti beni. L’uomo ne ha bisogno per vivere, ma non vive per essi. L’uomo è più grande dei beni materiali e non può esserne schiavo. La ricerca smodata delle ricchezze, l’uso egoistico e lo spreco delle stesse, sono tutte tentazioni da evitare. Pericolosa è anche la tentazione di un rapporto sbagliato con Dio. La ricerca del sensazionale, del miracolo, per impadronirsi di Dio e piegarlo ai nostri progetti, finisce per falsare il nostro rapporto con Lui, generando delusione e incredulità in assenza dei prodigi invocati. Infine, la tentazione del potere che sfocia nella sopraffazione, nella violenza e nell’inganno ai danni del prossimo. La logica di Gesù è diversa: Egli si è fatto servo, invece di dominare e schiacciare gli altri, si è messo a servizio dei fratelli. Dominare gli altri per sentirsi perfettamente riusciti, è un’illusione che la croce di Cristo provvede a far svanire dal cuore e dalla mente di chi lo ha scelto come modello e maestro della propria vita.