IL VANGELO DEL 7/3/2013: FESTA DELLA DIVINA MISERICORDIA. IL COMMENTO DEL PROF.ANTONIO LUISI.

PROF.ANTONIO LUISI, DOCENTE DI RELIGIONE CATTOLICA AL LICEO CLASSICO “VIRGILIO” E DIACONO PRESSO LA PARROCCHIA “S.MARIA DELLE GRAZIE” DI MERCATO S.SEVERINO.
 
II DOMENICA DI PASQUA o della Divina Misericordia ( Gv 20,19-31)
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
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IL COMMENTO DEL PROF.ANTONIO LUISI:
Il Vangelo di questa domenica ci presenta l’apparizione del Cristo agli apostoli in due momenti successivi. Nel primo momento, in assenza di Tommaso, Gesù mostra le mani e il costato, i segni della sua passione e del suo amore. Non rimprovera gli apostoli ma dona loro lo Spirito Santo e la pace.  Il secondo momento, invece,  è incentrato sull’incontro con Tommaso che non aveva creduto ai suoi amici. Dopo la resurrezione, preso dalla tristezza e dallo sconforto, si era allontanato, non era più con gli altri discepoli. Ma Gesù cerca proprio colui che dubita, perché non si scandalizza dei nostri dubbi, non si arrende alla nostra fatica di credere. Di fronte all’apparizione di Gesù, Tommaso fa  una stupenda professione di fede. Ma Gesù proclama la beatitudine di coloro che crederanno senza aver visto. In questa schiera possiamo esserci anche noi se accogliamo l’annuncio che Egli è il vivente che  ci comunica la pace, la gioia e una vita nuova.

Antonio De Pascale

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