IL VANGELO DEL 16/12/2012: III DOMENICA DI AVVENTO. IL COMMENTO DEL PROF.ANTONIO LUISI.

PROF.ANTONIO LUISI, DOCENTE DI RELIGIONE CATTOLICA AL LICEO CLASSICO “VIRGILIO” E DIACONO PRESSO LA PARROCCHIA “S.MARIA DELLE GRAZIE” DI MERCATO S.SEVERINO.
 
 
III Domenica di Avvento   (Dal Vangelo secondo Luca: 3,10-18)
In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto». 
Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». 
Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».
Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile». Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.
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IL COMMENTO DEL PROF.ANTONIO LUISI:
La via della vera gioia
La liturgia di questa domenica è un invito alla gioia: quella vera  che nessuno può spegnere, perché la sua fonte è Gesù stesso. Il Vangelo ci esorta ad accogliere questo invito e a mettere da parte l’indifferenza. La folla chiede al Battista come comportarsi e la risposta può essere riassunta nel motto “giustizia e amore”.  La soluzione allora è la conversione, possibile e necessaria per tutti, un nuovo stile di vita che si traduca nel servizio ai fratelli e nella condivisione del cibo e dei vestiti. Gesù ci mette davanti a scelte laceranti perché non tollera mezze misure, ma colui che decide  di attuare e vivere le sue esigenti richieste sperimenta la pace, la gioia e una serenità profonda. Abbiamo perciò bisogno dello Spirito Santo, abbiamo bisogno di Gesù, della sua misericordia, affinché la nostra vita non sia più un continuo tentativo di dominio sul mondo e sulle persone, ma diventi forma di servizio e di  giustizia verso gli altri.
 

Antonio De Pascale

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