Le cause possono essere varie.
Domenica 11 novembre 2012
A cura del prof.Emilio Esposito (nella foto)
Abstract :
A cura del Prof. Emilio Esposito Docente di Religione liceo scientifico/ e sezione Carceraria/ Formatore Area delle Professioni Sociali/ Formed – VdS C.R.I. / Consulente per il Terzo Settore (Welfare) /Componente Centro Studi e Osservatorio Permanente sul Disagio Giovanile Comune di Mercato S. Severino. Servitore Insegnante Scuola Alcologica Territoriale – AICAT/ARCAT/APCAT/ Volontario Ambulatorio Dipendenze ASL Sa distretto 67-/ Responsabile Sportello Sociale C.R.I. (Delegato ASA ( Attività Sociali).Esperto in Biodiscipline e Bioenergetica/Libero Docente UTE/ Università per la Terza Età. Counselor.Esperto in Logoterapia.
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La tachicardia si presenta con un progressivo aumento dei battiti cardiaci, fino al raggiungimento di una frequenza molto elevata. Escluse cause fisiologiche, come lesioni della struttura del cuore dovute a ischemie o miocarditi, cause legate ad uso eccessivo di farmaci o droghe (compreso l’uso eccessivo di caffè e nicotina), oppure cause legate a patologie fisiche esistenti, come ad esempio l’ipertiroidismo o l’ipotensione, la tachicardia è imputabile all’eccessiva ansia che pervade l’individuo. L’inizio e la scomparsa della tachicardia di tipo ansiogeno sono spesso graduali, ma mettono in allarme la persona, rendendo la sua ansia sempre più intensa. Si crea, allora, un circolo a spirale, sempre più stretto, nel quale l’ansia provoca maggiore battito cardiaco e l’aumento di essi induce ancor più ansia. In particolare, la tachicardia rappresenta un imminente pericolo per chi soffre di attacchi di panico o negli individui afflitti da ipocondria; per loro, la crisi tachicardica rappresenta il campanello di un di un imminente vero e proprio attacco cardiaco.
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