Psicologia. Le emozioni

Il Prof. Esposito

Ne parla il Prof. Emilio Esposito.
 
 
 
Mercoledì 22 agosto 2018
A cura del  prof. Emilio Esposito

Abstract :              
A cura del Prof. Emilio Esposito Docente di Religione liceo scientifico/ e sezione Carceraria/ Formatore Area delle Professioni Sociali/ Formed – VdS C.R.I. / Consulente per il Terzo Settore (Welfare) /Componente Centro Studi e Osservatorio Permanente sul Disagio Giovanile Comune di Mercato S. Severino.   Servitore Insegnante Scuola Alcologica Territoriale  – AICAT/ARCAT/APCAT/ Volontario Ambulatorio Dipendenze ASL Sa distretto 67-/ Responsabile Sportello Sociale C.R.I. (Delegato ASA ( Attività Sociali). Esperto in Biodiscipline e Bioenergetica/Libero Docente UTE/ Università per la Terza Età. Counselor.Esperto in Logoterapia.
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Le emozioni possono essere definite reazioni complesse e multifattoriali, aventi valore adattivo, a stimoli o esperienze piacevoli o spiacevoli.
Esse sono contraddistinte da peculiari reazioni psico-somatiche di modificazione come l’eccitazione fisiologica, la reazione psico-cognitiva e comportamentale, e/o la fuoriuscita di sentimenti.
Il significato delle emozioni è di tipo evolutivo, ovvero esse hanno un ruolo attivante rispetto a situazioni potenzialmente pericolose (ad esempio la paura di fronte ad una minaccia per la propria incolumità) o comunque verso le condizioni che potrebbero minacciare l’omeostasi e gli equilibri psicologici e fisici.
Il verificarsi di una emozione dipende da una serie di meccanismi gerarchici ed indipendenti, che consistono in processi di base, ovvero circuiti pre – programmati innati da una parte (che generano le emozioni primarie), e in processi più elevati, regolati in base alle esperienze e alle norme personali, sociali e familiari (che generano le emozioni secondarie).
Dunque, le emozioni hanno una duplice natura, innata e appresa. In effetti, nelle più differenti culture, e fin dalla tenera età, appaiono nell’individuo le stesse espressioni e i medesimi comportamenti che contraddistinguono le emozioni di gioia, rabbia, tristezza, disgusto, sorpresa e paura, e per questo considerate e definite “emozioni primarie”.
Quelle definite “emozioni secondarie” emergono invece in una età maggiormente matura e si fondano sui vissuti personali e sociali della persona, ovvero sul suo sé e sul mondo circostante; un esempio sono la vergogna, l’orgoglio o il senso di colpa.
-L’Intelligenza Emotiva-
Il saper percepire, interpretare e regolare le proprie emozioni e motivazioni, così come quelle altrui, rappresenta la cosidetta “Intelligenza Emotiva”.
Essa è fondamentale per motivarsi, adattarsi, controllarsi emotivamente e per non rinviare o bloccare uno o più stati emotivi personali.
In altre parole, l’Intelligenza emotiva è la capacità di riconoscere e gestire positivamente le proprie emozioni e quelle degli altri.
Essa, quindi, può esser divisa in intelligenza emotiva personale, che ci aiuta a dare un nome e un senso alle circostanze e alle cause delle nostre emozioni, e in intelligenza emotiva sociale, detta anche “empatia”, la quale è costituita dalla capacità di avvicinare, riconoscere e interpretare le emozioni degli altri.
 
Info e-mail: emiesposito@tiscali.it
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Antonio De Pascale

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