MERCATO S.SEVERINO. IL 26/8, AL PARCO DE "IL BOSCHETTO", C'E' LO SPETTACOLO "IL CIELO DEGLI ANTICHI":

E’ UN DRAMMA SUI MITI E SULLE COLLESTAZIONI DEGLI ANTICHI, SCRITTO E DIRETTO DA FRANCESCO PUCCIO. L’ASSESSORE ALFANO: “GRATI ALL’AMMINISTRAZIONE CIRIELLI CHE CI HA OFFERTO LO SPETTACOLO. IL TEATRO RESTA STRUMENTO PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA”. Venerdì 26 agosto 2011
Nella serata del 26 agosto, con inizio alle ore 20,30, presso l’anfiteatro del parco verde de “Il Boschetto” di via Rimembranza, è in programma lo spettacolo teatrale “Il Cielo degli antichi”, nell’ambito della kermesse “Vivi l’Estate”, organizzata dall’Amministrazione Comunale, guidata dal Sindaco Giovanni Romano.
Si tratta di un dramma sui miti e le costellazioni degli antichi, scritto e diretto da Francesco Puccio, offerto dall’Amministrazione Provinciale, guidata dal Presidente On.Edmondo Cirielli.
La consulenza scientifica è del prof. Luigi Spina, Docente presso l’Università di Napoli “Federico II”.
La durata dello spettacolo, strutturato in un atto unico, è di 60 minuti.
L’accesso allo spettacolo, è gratuito.
“Caos o kosmos? All’origine della speculazione filosofica occidentale – afferma Assunta Alfano, Assessore Comunale alla Pubblica Istruzione (NELLA FOTO) -, potrebbe essere posto tale interrogativo sul modo in cui immaginare il mondo che ci circonda e ci sovrasta. Impossibile pensare di risolvere il quesito, ma è lecito non smettere di interrogarsi e di indagare. Sollevando lo sguardo verso il cielo, d’estate su una spiaggia o d’inverno in una fredda notte sulle cime di montagna, i nostri occhi vengono inondati da un tappeto di stelle, sciami di meduse fosforescenti, e la nostra mente inizia a vagare nello spazio indefinito della memoria. Di qui il punto di partenza dello spettacolo del 26 agosto. Come leggevano il cielo gli antichi? Cosa rappresentavano le stelle, che forme avevano gli astri e perché ad essi sono stati attribuiti certi nomi?. A nome dell’Amministrazione Comunale, sento il dovere di ringraziare il Presidente Cirielli per averci offerto uno spettacolo di qualità, che aiuta certamente a riflettere. Il teatro, nonostante la diffusione del cinema e dei nuovi mezzi di comunicazione, resta uno strumento utilissimo per la diffusione della cultura, attraverso il quale lo spirito trova un giusto canale per la sua espressione”.
Sullo sfondo di due punti di vista contrastanti affidati a due giovani naufraghi in una notte senza fine – la prospettiva sognante di un cosmo benigno fatto da stelle che guidano i marinai e dettano i tempi della coltivazione, da un lato, la prospettiva razionalistica che nega qualunque visione magica del cosmo e che tende a riportare tutto alle sue cause vere, dall’altro –, lo spettacolo attraversa il mito con il suo fondo torbido e oscuro, dalla storia di Callisto, la ninfa trasformata nella costellazione dell’Orsa dalla gelosia di Hera, ad Andromeda, la figlia di Cefeo e di Cassiopea, salvata dal leggendario Perseo dopo una lotta avventurosa ed appassionata.
Un dramma in atto unico fortemente suggestivo che si interroga sulle grandi questioni dell’uomo attraverso le stelle e le costellazioni, che si inserisce appieno nel solco dell’attività teatrale de I Kalokagathoi, gruppo impegnato da alcuni anni, ormai, a testimoniare come lo studio della cultura classica possa prevedere forme originali e moderne di interpretazione.

Antonio De Pascale

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