AMBIENTE. La caccia illegale:

Antonio De Crescenzo

ne parla Antonio De Crescenzo, Energy Manager. A rischio scomparsa, milioni di uccelli.
 
 
 
Giovedì 18 maggio 2017
ANTONIO DE CRESCENZO, ENERGY MANAGER
Il BelPaese e la mattanza
L’Italia è in testa ad una classifica che poco si addice ad una Nazione civile sostenitrice del concetto di territorio sostenibile: l’uccisione o cattura degli uccelli migratori.
Le rilevazioni del 2017 hanno confermato i dati pubblicati nel 2016 dagli scienziati del BirdLife Internationl con il rapporto “The Killing “.
Il 10 maggio si è celebrata in tutto  il mondo la Giornata Mondiale degli uccelli migratori – World  Migratory Bird Day , istituita nel 2006 dall’Onu, con l’intento di sensibilizzare alla tutela degli uccelli selvatici migratori.
In realtà, questo evento ha ricevuto poco spazio dai mass-media poiché ci costringe ad affrontare la questione della mattanza che avviene in Italia.
Dal sito www.territoriosostenibile.it cerco di evidenziare notizie che inducano i naviganti del web a far proprio quel sentimento di autodifesa necessario per preservare il pianeta terra, considerandolo come la Casa Comune.
Il progressivo scioglimento dei ghiacciai e il conseguente innalzamento del livello dei mari, i decessi in Italia legati all’inquinamento atmosferico (oltre 60.000 ), l’uccisione o cattura di circa 25 milioni di esemplari di uccelli migratori ogni anno nell’area mediterranea, con la conseguente possibile scomparsa entro il 2020 di un terzo della fauna selvatica, sono notizie sufficienti a farci riflettere e a far scattare quel sentimento di protezione per il territorio quale unico vero patrimonio da lasciare in eredità ai nostri discendenti.
Dal report  “the Killing” (http://www.birdlife.org/sites/default/files/attachments/01-28_low.pdf) si evince come, ogni anno, nell’area Mediterranea, vengano catturati o uccisi circa 25 milioni di esemplari appartenenti ad almeno 450 specie.
Di questi, circa 8 milioni sono uccisi in 10 Paesi di quest’area ( in realtà qualche voce parla di circa 11 milioni ).
Gli scopi delle catture sono principalmente l’uso alimentare d’elite, la vendita per profitto, l’utilizzo come richiami da caccia.
Le aree di maggior intensità di ILLEGAL KILLING, vedono l’Italia al secondo posto di questa classifica dei barbari : al primo troviamo l’Egitto con circa 5,7 milioni di esemplari, poi l’Italia con 4,9, seguono Siria 3,9, Libano 2,6, poi Cipro con 2,3 mentre sul mondo classifica ci sono Francia, Croazia e Libia con 500mila esemplari d ultima l’Albania con 300mila – paese dove pare molti italiani vadano a caccia.
E’ molto preoccupante che molti membri dell’Unione Europea facciano parte di questa classifica.
Qualche dato sulla mattanza italiana: gli esemplari più colpiti sono fringuelli – circa 3milioni di esemplari ogni anno, capinere ca 2ML, quaglie ca 1,5ML, ancora oltre 1ML di tordi buttarci ed altrettanti  storni ed ancora quasi 1ML di pistole ed oltre 500mila pettirosso. Per completare il quadro, vediamo quali specie colpite sono a rischio estinzione: Chiurlo Maggiore, Capovaccaio , Nibbio Reale, Anatra Marmorizzata e, in Spagna, L’Aquila Imperiale.
Gli uccelli selvatici sono un immenso patrimonio di tutti, senza confini geopolitici.
Abbiamo chiesto al responsabile Provinciale di Salerno Dr. Alfonso Albero  dell’ENPA, quali gli sforzi necessari per affrontare questa situazione: “Occorre sensibilizzare tutti – dice -, poiché la fauna selvatica rappresenta il nostro patrimonio, soprattutto in questi periodi di migrazione è importante la diffusione di notizie e riferimenti ai quali far capo per segnalare attività criminose nei confronti di tutta la fauna presente sui nostri territori. I bracconieri agiscono nei confronti di specie ed esemplari che transitano sul nostro territorio poiché, nei periodi di apertura della caccia, quegli esemplari non sarebbero presenti. Occorre informare perché, la partecipazione e lo sforzo di tutti, possono contribuire a tutelare la conservazione della nostra fauna e del nostro territorio e aiutare gli enti preposti ad individuare e condannare le illegalità”.
Per  affrontare questo problema, occorrono azioni legislative e operative a livello locale, nazionale ed internazionale, con il coinvolgimento delle Forze dell’ordine, della Magistratura, delle Associazioni Venatorie e di quelle volontarie.

Antonio De Pascale

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