MERCATO S.SEVERINO. "UNITA' D'ITALIA: BRIGANTI ED EMIGRANTI": SE NE E' DISCUSSO AL COMUNE IN OCCASIONE DEL DECENNALE DEL CENTRO STUDI "PASCAL D'ANGELO".

PRESENTI ALCUNE SCUOLE DEL TERRITORIO. I DETTAGLI.
 
 
Venerdì 2 dicembre 2011
 
MERCATO S.SEVERINO.“Unità d’Italia: briganti ed emigranti”: è il titolo del convegno che ha avuto luogo, stamattina, presso l’aula consiliare del Palazzo Vanvitelliano.
La tavola rotonda è stata organizzata in occasione del primo decennale del Centro studi “Pascal d’Angelo”, fondato dal sanseverinese Antonio Corbisiero, che è anche il responsabile della casa editrice “Il Grappolo”, e nell’ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Hanno relazionato: Assunta Alfano, Assessore Comunale alla Pubblica Istruzione; Antonio Corbisiero; Clodomiro Tarsia, giornalista e scrittore; Francesco d’Episcopo, docente di Letteratura Italiana presso l’Università “Federico II” di Napoli.
I lavori sono stati moderati da Paolo Romano, giornalista di “Telediocesi” e de “La Città”.
“L’Amministrazione Comunale” – ha detto l’Assessore Alfano – “ha concesso il patrocinio morale al convegno perché lo ha ritenuto molto importante. La storia presente di un Popolo, può essere compresa solo se la si riferisce e la si ricollega al suo passato. Un passato, quello italiano e soprattutto quello meridionale, fatto anche di molte sofferenze, rappresentate anche dal fenomeno del brigantaggio, che lasciò, sul campo, molte vittime. Il Centro studi “Pascal D’Angelo” ha prodotto molto, in termini di cultura, in questi primi dieci anni di vita, e, per questo motivo, siamo grati al suo fondatore e responsabile, Antonio Corbisiero. Del resto, il Sindaco Giovanni Romano considera lo stesso Centro parte integrante dell’Amministrazione Comunale”.
NELLA FOTO SOPRA: IL TAVOLO DEI RELATORI.
“Festeggiamo questo primo decennale del Centro studi “Pascal D’Angelo” – ha spiegato Antonio Corbisiero – “con un bilancio positivo, caratterizzato da tante attività svolte. Ma, ora, comincia un’altra fase, che dovrà portare alla realizzazione di una mostra permanente sull’emigrazione. Abbiamo presentato alla Regione Campania il progetto di un festival della cultura emigrante, da realizzare nel castello di Mercato S.Severino, e non solo. Il centro studi si occupa principalmente della letteratura d’emigrazione e della cultura italo-amricana”.
Clodomiro Tarsia, per anni redattore-capo del quotidiano “Il Mattino”, proprio in queste settimane sta pubblicando, in allegato allo storico giornale meridionale, gli inserti “Briganti salernitani”.
“Nel settimo fascicolo” – ha detto Tarsia – “affronto il legame fra brigantaggio ed emigrazione. L’emigrazione iniziò quando finì il brigantaggio, intorno al 1870, ma i problemi sociali, nel neonato Stato unitario, rimasero.
L’esercito regio inviò sul campo 125.000 soldati per reprimere il fenomeno. S’innescò, così, una vera e propria guerra civile, con i soldati del Regno d’Italia che sparavano sui briganti italiani: migliaia furono i morti lasciati sul campo. Il nuovo Stato mostrò i muscoli per reprimere il fenomeno, ma non risolse i problemi sociali. Debellato il problema, iniziò l’emigrazione di migliaia di Italiani verso le Americhe ed i Paesi del Nord Europa. Tra i briganti più importanti, ci furono l’avvocato Tardio, che capeggiò la rivolta cilentana, Manzo, il “re” dei sequestri internazionali, e Crocco della Lucania”.
“In Italia Meridionale” – ha spiegato il prof. D’Episcopo – “i briganti del passato diventarono gli emigranti del futuro, dovendo scontare una pena che ad essi non apparteneva, ma che è stata assegnata al loro destino da una storia iniqua. Il brigantaggio nasceva anche da un ideale di fedeltà alla monarchia borbonica”.
Al convegno, hanno partecipato gli alunni di alcune scuole sanseverinesi.
 
 
 
 

Antonio De Pascale

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