Il 16 febbraio – ore 18,45, Chiesa “S.Giovanni in Parco” – c’è una Messa in suffragio della sua anima.
Martedì 16 febbraio 2016
MERCATO S.SEVERINO. Un mese fa, moriva l’ex Sindaco Vincenzo Erra. Aveva 75 anni. E stasera, con inizio alle ore 18,45, presso la Chiesa “S.Giovanni in Parco”, adiacente al Palazzo vanvitelliano, viene celebrata una Messa in suffragio della sua anima.
Esponente di spicco della Democrazia Cristiana, fu anche presidente dell’ex Usl 47. Politico potente, intelligente, lungimirante e colto, è stato tra i sindaci più amati e carismatici di Mercato S.Severino. Era sempre presente tra la gente e disponibile al dialogo, anche quando decise di ritirarsi a vita privata, lasciando la politica attiva. Era facile incontrarlo in corso Diaz, il “salotto” dei politici locali, o davanti al circolo del dopolavoro “Cral”, sempre in compagnia di tanti amici.
LE OPERE PIU’ IMPORTANTI CHE REALIZZO’. Tra le sue opere più importanti realizzate, sono da ricordare la costruzione delle scuole, la metanizzazione della città (Mercato S.Severino fu tra i primi Comuni della provincia di Salerno a dotarsi della rete di metano per le case), la realizzazione dello svincolo di Mercato S.Severino (a Curteri) dell’autostrada A30 Salerno-Caserta, la costruzione di nuovi padiglioni dell’ospedale “Fucito”, il trincerone (oggi via Solofrana), le strade/varianti a Pandola e a Torello, l’avvio della campagna di scavi sul castello in collaborazione con l’Università di Salerno, la villa comunale “Luigi Cacciatore”, in un periodo storico difficile in cui c’erano, nella stessa Dc, correnti politiche in contrasto tra di loro, la ferma opposizione delle forze di Sinistra e della Destra, consigli comunali “infuocati”. Diversi suoi progetti furono poi completati dai suoi successori.
IL PERCORSO POLITICO. Esordì in politica nel 1964, con la lista civica “Il Cavalluccio”, ideata con gli amici don Enzo Caponigro e Gino Noia. Nel 1970, si candidò a consigliere comunale con la Dc. Fu sindaco dal 1974 al 1986, a periodi intervallati. In molti ritengono che, con le sue grandi capacità, avrebbe potuto aspirare a una carriera politica brillante fuori dai confini locali se non fosse incappato nelle maglie della giustizia per una triste vicenda legata alla ricostruzione post-sisma del 1980. Vicenda dalla quale uscì a testa alta con l’assoluzione.