MERCATO S.SEVERINO. TANTE AUTORITA' E MILLE CITTADINI HANNO PARTECIPATO AI FUNERALI DEL POETA CARMINE MANZI. MESSA CELEBRATA DAL VESCOVO EMERITO, GERARDO PIERRO.

PIERRO: “GRAVE PERDITA PER L’ITALIA, ERA LUCE PER IL PAESE E PER LA FEDE CATTOLICA. MA CHI CON CRISTO MUORE, CON CRISTO RISORGE”. L’EX MINISTRO MICHELE PINTO: “CAPI’ CHE SI FA CULTURA COINVOLGENDO TUTTI”. IL SINDACO ROMANO: “SE NE VA L’UOMO PIU’ INSIGNE DELLA NOSTRA CITTA’ “. I DETTAGLI.
 
Giovedì 5 aprile 2012
ANTONIO DE PASCALE
MERCATO S.SEVERINO.Mille cittadini e tante autorità hanno dato, ieri pomeriggio, l’estremo saluto a Carmine Manzi, il grande poeta, giornalista, insegnante, sindaco, difensore civico sanseverinese spentosi all’età di 92 anni. Il rito funebre è stato celebrato nella chiesa “S.Giovanni in Parco” dal Vescovo emerito di Salerno, mons. Gerardo Pierro, affiancato da don Aniello Manganiello (il parroco anti-camorra), don Peppino Iannone, don Raffaele De Cristofaro, mons.Vincenzo Romano, don Antonio Sorrentino, don Antonio Pagano, padre Tommaso Losenno e padre Angelo Fasano. Manzi, fervente cattolico, se ne è andato nella settimana santa di Pasqua. In prima fila, la moglie, Maria Amoroso, i figli Andrea, Anna e Menita, i nipoti e tante autorità: il sindaco Giovanni Romano, il capitano dei carabinieri Rosario Basile, l’ex Ministro e Senatore Michele Pinto, il duca don Alessandro Speciale di Valverde Bologna, l’ex vicepresidente della Provincia, Anna Ferrazzano, gli assessori Zampoli ed Alfano, il prof.Massimo Del Regno, il consigliere provinciale Carlo Guadagno, il prof.Vincenzo D’Alessio. “La morte di Manzi – ha detto il Vescovo Pierro – è una grave perdita per l’Italia, per quello che ha rappresentato con la sua enciclopedica produzione letteraria. Era una grande luce per il Paese e per la fede cattolica, che testimoniava e propagava. E’ stato maestro di tante generazioni. In lui Dio ha effuso intelligenza, passione e tanto cuore. Chi con Cristo muore, con Cristo risorge. Il sindaco Romano non farà dimenticare il grande poeta”. Anche l’ex Ministro Pinto e il sindaco Romano hanno salutato l’intellettuale. “Il pensiero di Manzi – ha detto Pinto – ha varcato il Paese. Quando il figlio Andrea mi ha telefonato e mi ha comunicato la sua morte, un senso di vuoto e di orrore mi ha preso l’anima. Quando si ama una persona, si desidera che sia eterna. La ragione ci induce ad accettare la morte come evento naturale della vita, ma la speranza è posta nella resurrezione di Cristo. Manzi capì che la cultura non è solo erudizione, ma anche comunicazione della stessa agli altri e coinvolgimento di tutti”. “E’ un giorno triste per la nostra città – ha aggiunto Romano – perché se ne va l’uomo più insigne della nostra comunità. La mia generazione è stata fortunata perché è cresciuta con lui. Sarà nostro dovere continuare a far vivere l’ ”Accademia di Paestum”, il suo premio annuale e la rivista “Fiorisce un cenacolo”. Fondò l’Accademia nel 1949 perché convinto che la ricostruzione del Paese non passasse solo attraverso i mattoni, ma anche attraverso la cultura. Era sedotto dalla cultura, era convinto che senza cultura non c’è futuro. Una convinzione che è stato il tema dominante della sua vita”. Commosso, il primo cittadino ha proseguito: “è stato guidato dalla forza delle idee, dalla coerenza degli ideali e dal rigore morale. Trasmetteva una forza straordinaria, che abbiamo il dovere di raccogliere. Ha ragione Enzo Todaro, il decano dei giornalisti salernitani, quando afferma che Manzi è stato un uomo libero. Da sindaco degli anni ’50, lanciò l’appello all’unità del paese e, non trovando riscontro, uscì dalla politica, senza rinunciare all’impegno sociale. Lo nominai difensore civico perché era un tutt’uno con la nostra città. Nonostante tanti riconoscimenti nazionali, i suoi 130 libri tradotti in 7 lingue, era umile. Amava i giovani e cercava di avvicinarli al mondo della cultura. Attraverso le sue recensioni, cercava di trasmettere il suo pensiero, cercando di sollecitare l’interesse delle persone”. A Manzi verrà intitolata una strada.

Antonio De Pascale

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