Il 12 e 13 novembre i dipendenti della Ge.Se.Ma. hanno allestito un gazebo di fronte al Comune. A rischio i posti di lavoro. Grave la situazione della Ge.Se.Ma: il Tribunale Fallimentare ha respinto la richiesta di concordato in continuità aziendale. Al 31 dicembre 2015, i debiti della Ge.Se.Ma. ammontavano a 22 milioni e 800mila euro. Il parere di Aldo Iannone, sindacalìista della Cgil. Fabio Iannone (Pd): “solidarietà ai lavoratori, ma la gestione della Ge.Se.Ma. e del Comune è fallimentare”. La replica delle liste civiche che sostenevano l’ex sindaco Giovanni Romano.
Lunedì 14 novembre 2016
MERCATO S.SEVERINO. Il 12 e il 13 novembre i settantacinque dipendenti della società Ge.Se.Ma – settore Ambiente e Patrimonio -, hanno allestito un sit-in di protesta (molto tranquillo) dinanzi al Comune, in piazza Ettore Imperio. (Nella foto sopra: clicca sull’immagine per ingrandirla). Grave la situazione della Ge.Se.Ma: il Tribunale Fallimentare ha respinto, per improcedibilità, la richiesta di concordato in continuità aziendale. Al 31 dicembre 2015, i debiti della Ge.Se.Ma. ammontavano a 22 milioni e 800mila euro. Al momento, i dipendenti vantano tre stipendi arretrati e il 70% della quattordicesima. E’ già successo in passato, diverse volte, che i dipendenti non percepissero, con puntualità, gli stipendi. Fabio Iannone, ex consigliere comunale del Partito democratico, dichiara: “il Pd esprime solidarietà a tutti i dipendenti della Ge.Se.Ma., dei quali apprezza il senso del dovere poiché continuano a lavorare con la difficile situazione societaria. Ma la gestione della società non può che essere bocciata, così come quella del Comune. Al Comune ci sono debiti per alcune decine di milioni di euro e lo stesso Comune è retto da tre Commissari. La Corte dei Conti ha emesso una pronuncia con cui ha rilevato gravi irregolarità contabili al Comune per gli anni 2014 e 2015. La mensa scolastica per le scuole materne ed elementari non è ancora partita e forse partirà a gennaio 2017, col rischio che il costo dei ticket potrà aumentare fino all’ ‘80% a carico delle famiglie. Ai Cittadini Sanseverinesi il giudizio su tutto ciò”.
In relazione alla situazione della Ge.Se.Ma., Aldo Iannone, sindacalista della Cgil, dichiara: “c’è una forte preoccupazione tra i 75 dipendenti e le loro famiglie. II commissario straordinario del Comune, Fulvia Zinno, e il commissario ad acta, Valentino Antonetti, hanno comunicato, alla nostra società, il ritorno, nelle competenze del Comune, dei servizi cimiteriali e della gestione delle aree di sosta a pagamento, più il taglio delle convenzioni in atto (verde pubblico, scuole, segnaletica). Riducendo le convenzioni tra Comune e Ge.Se.Ma., è ovvio che ci sarà un taglio del personale di oltre la metà dei dipendenti. Per il settore ambiente della nostra società, è previsto un taglio del 30% delle risorse, potremmo disporre di un milione e 700mila euro l’anno: in queste condizioni, potranno restare in servizio solo diciotto dipendenti. Ma il taglio più grande delle risorse, è previsto per il settore manutenzione per oltre il 42%: avremmo a disposizione solo 360mila euro con cui non riusciremmo a pagare nemmeno 5 dipendenti. C’è poi il problema dei fondi pensioni non versati, Tfr e quote associative. Siamo pronti a intraprendere una lotta durissima per difendere i posti occupazionali e stiamo già programmando un incontro col Prefetto di Salerno”.
Giunge anche il parere della Federazione delle liste civiche per S.Severino, che sostenevano l’ex sindaco Giovanni Romano. Ecco il comunicato stampa diramato dalle predette liste civiche:
Quanto sta accadendo a danno della Ge.Se.Ma. Ambiente e Patrimonio Spa, società pubblica del Comune di Mercato S.Severino, è il risultato di una dissennata azione di sciacallaggio politico iniziato alcuni anni fa. Abbiamo sempre sostenuto e dimostrato con i fatti che la Società andava salvaguardata per garantire la prosecuzione dei servizi resi alla nostra Comunità, la tenuta della elevata qualità degli stessi, le professionalità e le capacità dei suoi dipendenti e il futuro sereno delle loro famiglie. La crisi finanziaria che interessa la Società è principalmente dovuta alla decisa volontà delle passate Amministrazioni Comunali di non licenziare nessuno dei dipendenti e di lavorare, unitamente agli Amministratori della stessa Società, per aumentare il volume della produzione complessiva con l’affidamento di servizi idonei a garantire la copertura delle sofferenze finanziarie accumulate e dei costi della gestione e del personale. Per tale motivo era stato elaborato, sotto la supervisione del Tribunale di Nocera Inferiore, il Piano di razionalizzazione dei costi e la procedura di concordato in continuità aziendale. Gli attacchi politici, le pressioni e le interrogazioni parlamentari ostili al Comune e alla Società hanno certamente contribuito a far respingere il Piano causando una situazione di grande incertezza e preoccupazione. A ciò si aggiunge la decisione del Comune Commissariato di ridurre drasticamente i canoni e di togliere alla Società alcune attività (gestione in concessione del Civico Cimitero e gestione dei parcheggi e delle aree di sosta) che, al contrario, dovrebbero restare nelle competenze della Società sia perché il Comune non è in grado di gestirle direttamente per mancanza di personale, sia perché consentirebbero alla Società di recuperare risorse finanziarie idonee a superare ed eliminare le criticità attuali. Riteniamo che nell’immediato si debba:
- proporre ricorso alla decisione del Tribunale di Nocera Inferiore per riprendere la strada del concordato in continuità aziendale chiarendo alcune inesattezze contenute nella decisione di rigetto;
- mantenere i canoni delle due convenzioni in essere (igiene urbana e manutenzione del patrimonio) con aggiustamenti che devono essere compatibili con la tenuta dei livelli occupazionali e senza operare alcun licenziamento;
- mantenere i servizi già affidati alla Società (gestione in concessione del Civico Cimitero e gestione dei parcheggi e delle aree di sosta);
- continuare sulla strada già intrapresa per contenere ulteriormente i costi di gestione avviando il programma di esodo incentivato per i dipendenti prossimi alla pensione e rivedendo, senza eccessivi tagli, il costo complessivo del personale.
Solo in questo modo, proseguendo cioè sulla strada già tracciata nel marzo del 2015, la Società può continuare ad operare efficacemente al servizio della nostra Comunità garantendo il futuro di tutti di lavoratori.
In tal senso il nostro impegno a sostegno del personale della Società, come dimostrato nel passato, non verrà mai meno.