L’iniziativa si è resa necessaria perchè il “Banco Alimentare” della Campania sta esaurendo le scorte. Ecco presso quali centri commerciali è possibile dare il proprio contributo. A Mercato S.Severino la Cariats ed altre associaizoni aiutano 1.200 bisognosi.
Martedì 12 giugno 2014
MERCATO S.SEVERINO.Dopodomani, la Caritas “S.Antonio” ed altre associazioni presenti nel Comune, promuoveranno la “Stracolletta”, una raccolta straordinaria di generi alimentari destinati ai 1.200 indigenti circa del territorio. I punti di raccolta saranno presenti presso: supermercato “Moccia”, “SuperSalumeria Amalia”, “Sisa”, “Conad” di via Municipio e della frazione S.Vincenzo, “Decò”. La sola Caritas “S.Antonio” assiste circa 600 persone, che compongono 270 famiglie circa. Nella frazione Pandola, c’è un’altra sezione della Caritas, che aiuta 50 cittadini circa. A S.Angelo, è l’associazione “La Misericordia” a sostenere altre 250 persone circa. A Piazza Del Galdo è il sodalizio “L’Incontro” ad aiutare altre 250 bisognosi. Solo una parte degli indigenti è rappresentata da extracomunitari, il resto è formato da sanseverinesi e da cittadini dei Comuni limitrofi. Una situazione resasi più complicata a dicembre del 2013, quando si è concluso il programma europeo di aiuto alimentare (Pead), che riforniva i “Banchi alimentari”, che, a loro volta, distribuivano i generi alimentari alle Caritas ed alle parrocchie per farli giungere ai bisognosi. La “Stracolletta” di sabato mira a rifornire le riserve dei magazzini per fronteggiare l’estate, in attesa che, anche nel nostro Paese, parta, forse tra settembre ed ottobre prossimi, il nuovo Fondo europeo (Fead) che fa capo al Ministero del Welfare e che dovrebbe garantire il normale rifornimento degli alimenti al Banco alimentare e alle associazioni che fanno capo allo stesso. Intanto, il “Banco Alimentare” lancia l’allarme: 85 milioni di euro già destinati ai più poveri non vengono spesi.
“E’ da sei mesi – dice Roberto Tuorto, direttore del “Banco Alimentare” della Campania, con sede a Fisciano – che aspettiamo che il Ministero dell’agricoltura sblocchi il Fondo nazionale di 10 milioni e che il Ministero del Welfare renda disponibili 75 milioni di euro del “Fead”. Il 19 maggio, il ViceMinistro Olivero ci tranquillizzava, dicendo che, nel giro di una settimana, i soldi sarebbero stati disponibili per porre fine all’emergenza. C’è stata solo la convocazione di un tavolo di lavoro per oggi, ma dall’ordine del giorno non si evince nulla di concreto. Intanto, i quasi 5 milioni di indigenti italiani, non possono più attendere”.
Il Comune, da anni, contrasta il fenemoneo con ogni mezzo. Ha assegnato case di edilizia popolare, contributi finanziari, buoni spesa, paga utenze domestiche, assicura cure termali gratuite.