Possibilista Bennet: “coniugare sviluppo, creazione di nuovi posti di lavoro ed equilibrio ambientale”. Somma: “gli aspetti negativi per il territorio sarebbero maggiori dei benefici”. Preoccupato l’ambientalista Raffaele Grimaldi: “cementificati 230.000 mq. di terreno. Traffico e inquinamento”.
Martedì 20 giugno 2017
Antonio De Pascale
MERCATO S. SEVERINO. L’ipotesi di realizzare, a Corticelle, la piattaforma logistica, trova la bocciatura degli ambientalisti. Raffaele Grimaldi, giornalista e responsabile del comitato cittadino la per la difesa del territorio e della cultura, afferma: “Come ambientalista e responsabile del comitato sono preoccupato dall’ipotesi di altri 230.000 metri quadrati devastati e cementificati per la realizzazione della piattaforma logistica di Corticelle. In rapida sintesi ci sono varie e pesanti criticità. Un primo impatto negativo è quello ambientale, con il forsennato consumo del suolo, derivante dallo spropositato uso di terreno, ci sarà una vasta impermeabilizzazione dell’area e con un conseguente notevole incremento di acque piovane da smaltire. Per avere un’idea di quanto sia grande l’impatto basti pensare che la superficie che si vorrebbe utilizzare è grande quanta metà dell’estensione dell’ Università degli Studi di Salerno. Inoltre la notevole movimentazione veicolare, su assi viari in zona alquanto malmessi, per usare un eufemismo, comporterà immensi disagi alla popolazione residente, che avranno difficoltà enormi nella mobilità urbana ed extraurbana L’incremento spropositato dei camion portacontainers in ingresso e in uscita dall’area, determinerà l’inevitabile incremento delle emissioni inquinanti, per giunta in una realtà come la nostra già parecchio tartassata dal punto di vista dell’inquinamento atmosferico e onestamente di un ulteriore fardello di smog non avvertiamo la necessità. Altro problema connesso alla movimentazione di decine e decine di migliaia di grossi mezzi adibiti al traporto delle produzioni industriali è quello dell’inquinamento acustico, con ripercussioni notevoli sulla qualità della vita degli abitanti di una vasta area che va da Corticelle, a Curteri, a Sant’Angelo e al capoluogo. Sarà uno stress continuo. Non si capisce perché dopo il megadepuratore di Costa, le vasche di Acigliano debba venire un’altra mortifera opera sul nostro territorio”.
Sull’argomento, intervengono i due candidati a sindaco giunti al ballottaggio, Enzo Bennet e Antonio Somma.
Secondo Bennet, “San Severino paga lo scotto di una gestione delle politiche ambientali dissennata da parte della precedente amministrazione. In tanti anni, il Comune, pur esprimendo nella figura del sindaco anche l’assessore regionale all’ambiente, non ha tutelato il territorio. Un esempio per tutti: il depuratore di Costa o le vasche di laminazione ad Acigliano. E’ evidente che, l’inserimento di San Severino nella grande occasione per attrarre investimenti nella zona economica speciale (zes), non può prescindere da un’attenta salvaguardia ambientale del nostro territorio. Ho ascoltato visioni strumentali che lasciano il tempo che trovano: non smuoveremo un grammo di terreno senza avere la possibilità di mantenere un pieno equilibrio ambientale. Dal nostro punto di vista, l’importante è creare aree in grado di attrarre investimenti per creare nuovi posti di lavoro. La zes non significa creare depositi di container, ma avere un’amministrazione comunale efficiente e affidabile per gli investitori”.
Per Somma, “la piattaforma logistica è un’illusoria opportunità di sviluppo del nostro territorio. Il marginale riscontro occupazionale, rispetto all’elevato impatto ambientale, determina un rapporto costi/benefici sfavorevole per i cittadini. L’utilizzo di circa 200.000 metri quadrati di territorio, per l’approvvigionamento, lo stoccaggio e la distribuzione fisica delle merci provenienti dal porto di Salerno, non credo abbia una sostenibilità economica, sociale e ambientale. I notevolissimi impatti ambientali minano la credibilità di tale intervento. San Severino è già ostaggio di deturpazioni ambientali: il depuratore degli scarichi industriali a Costa, il bacino di espansione in cui si depositano i metalli pesanti ad Acigliano, il Solofrana inquinato e la presenza di aree destinate ad attività estrattive”.