lo denuncia l’Ingegnere Corrado Cavaliere, che ha esaminato il rapporto dell’Arpac. Fabio Iannone (Pd): “il Comune pubblichi i dati dell’Arpac su manifesti pubblici e sul bollettino comunale. Pochi vigili urbani in strada”. Tonino Di Palma (Italia Nostra): “si programmi l’isola pedonale in corso Diaz con un referendum”. I particolari.
Martedì 21 luglio 2015
MERCATO S.SEVERINO. Inquinamento in città, scoppia la polemica. Da pochi giorni, sono stati consegnati al Comune i dati relativi alla qualità dell’aria del Capoluogo comunale, rilevati con una centralina mobile dell’Arpac (Agenzia regionale protezione ambientale) installata per circa tre mesi e mezzo in piazza XX settembre. Una volta ricevuti i dati, il Comune ha diramato un comunicato stampa nel quale il sindaco, Giovanni Romano, ha dichiarato che i dati “sono positivi e confermano l’assenza di pericoli incombenti per la salute dei cittadini”.
Di parere diverso, è l’ingegnere Corrado Cavaliere, uno dei professionisti più noti e stimati in città. Cavaliere, dopo aver analizzato il rapporto dell’Arpac, evidenzia i valori preoccupanti delle polveri sottili e dell’ozono che, a suo dire, sono fuori norma.
“Per l’ozono – afferma Cavaliere – in aprile è stato stabilmente superato il valore limite di 120 μg/mc nelle 8 ore fissato dalla normativa. Valore massimo attinto 153,5 μg/mc.. Per le PM10 (polveri sottili), per 28 giorni è stata superata la soglia massima ammessa di 50 μg/mc. La normativa prevede al massimo che si sfori per 35 giorni nell’anno: poiché la raccolta dati è durata 4 mesi circa, è ragionevole pensare che nell’anno si sfora 84 volte”. “Sui giornali – prosegue Cavaliere – sono riportate le valutazioni del sindaco, tutte caratterizzate dal segno positivo. Nessun cenno agli sforamenti e nessun contraddittorio. Sicuramente non è il modo migliore per informare i cittadini”. L’analisi del professionista continua: “nel rapporto – aggiunge Cavaliere – non sono indicati gli obiettivi del monitoraggio. La regola impone che i committenti li precisino in modo che si possa procedere efficacemente: cosa si vuol accertare? Cosa si teme? Di qui nasce la decisione su cosa fare, come e dove. In esso non è motivata la scelta del luogo in cui è stato effettuato il monitoraggio. Nel caso specifico è probabilmente l’aspetto critico. Con quale logica si è operato in un luogo così poco trafficato?”.
IL PARERE DELL’AVV.TONINO DI PALMA (”ITALIA NOSTRA”) Il problema inquinamento e traffico in città, in particolare in corso Diaz, fu sollevato, già oltre 20 anni fa, dalla locale sezione di “Italia Nostra”, presieduta dall’avvocato Tonino Di Palma, che lo ha rilanciato l’anno scorso. “Al di là dei dati rilevati dall’Arpac – afferma l’avvocato Di Palma – io ritengo opportuno programmare la chiusura alla circolazione veicolare di corso Diaz, per avere una città “a misura d’uomo”. Per raggiungere tale obiettivo, prospetto l’indizione di un referendum consultivo per la walking area al corso. Inoltre, penso all’introduzione del servizio di bike e car-sharing e al potenziamento del trasporto pubblico alternativo alle auto private”.
IL PARERE DI FABIO IANNONE, CONSIGLIERE COMUNALE DEL PD. Sull’argomento, interviene Fabio Iannone, consigliere comunale di minoranza (Pd). “Il comune – afferma Iannone – deve pubblicare su manifesti pubblici e sul bollettino comunale “Tra la Gente”, i dati integrali rilasciati dall’Arpac. Sarebbe stato opportuno far installare la centralina mobile in via Luigi Cacciatore che confina con corso Diaz, se non era possibile fermarla lungo l’arteria della città. Sono favorevole all’isola pedonale al corso Diaz, almeno nei weekend”. Nelle ore di punta, le arterie centrali della città sono intasate dal traffico automobilistico. “In giro – conclude Iannone – si vedono poco i vigili urbani: è la conseguenza del trasferimento di tre unità negli uffici amministrativi e di una unità in un altro Comune”. A tutto ciò si aggiunge la divisione tra i commercianti a proposito della chiusura al traffico di corso Diaz, invocata da molti residenti.