Mercato S.Severino. Il figlio morì per droga, la mamma scrive a Papa Francesco

Metad

Nel 2010, Antonio Mathed  Eid  Sayed perse la vita, ad appena 24 anni, a causa di un’overdose di stupefacenti. Ora la mamma, Camilla Roberto, ha scritto a Papa Francesco, chiedendo l’istituzione di una giornata internazionale in ricordo delle vittime della droga. Nel chiostro del convento S.Antonio, verrà creato un giardino alla memoria delle vittime delle sostanze narcotiche.
 
 
Mercoledì 28 novembre 2018
Antonio De Pascale
MERCATO S. SEVERINO. Il figlio morì a causa della droga, la mamma ha scritto a Papa Francesco per chiedere l’istituzione di una giornata internazionale dedicata alle vittime degli stupefacenti. Lui era Antonio Mathed  Eid  Sayed, che, nel 2010, a 24 anni, morì in seguito all’assunzione di una dose di droga. Da allora, la mamma, Camilla Roberto, ha iniziato una lotta contro le sostanze narcotiche, che è diventata la sua ragione di vita.
“(…) Il  calvario che ho conosciuto – ha scritto la signora Roberto nella lettera inviata al Pontefice -, seduta  in attesa davanti alla rianimazione, ha rafforzato in me la decisione di iniziare la mia lotta contro la droga (…). Ho giurato sulla bara bianca di mio figlio, che avrei lottato affinché nessuna madre provasse il mio dolore e il calvario della mia esistenza. Ho manifestato apertamente la mia testimonianza per educare i giovani a capire che di droga si muore o si finisce spesso in carcere e la droga non dà, ma toglie la salute, la libertà, i sentimenti, la famiglia, la Vita!. (…). “La società, e anche le Istituzioni – prosegue la missiva – non aprono ad alcun sostegno morale, anzi, ipocritamente, ma concretamente, sottraggono di fatto a noi mamme, vittime della  droga, il diritto persino di piangere i nostri figli, di vivere fino in fondo il dolore per la loro perdita, perché è più semplice sottacere su certe tematiche. Il mio cuore, invece, mi detta di non tacere e di lottare, ogni giorno, affinché la morte di Antonio non resti vana e il sacrificio della sua vita, il dramma in cui ha relegato la sua famiglia, siano da insegnamento (…). “Chiedo, al Suo immenso cuore – chiude la lettera – di istituire una giornata internazionale di preghiera dedicata alle vittime della droga, da tenersi il giorno della rinascita in cielo di Antonio – 22 settembre – affinché diventi un giorno di preghiera per tutti i figli  uccisi dalla droga”.
Nel chiostro del convento Sant’Antonio, sarà creato un giardino in ricordo delle vittime della droga.
 

Antonio De Pascale

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