Il parere dei candidati a sindaco Enzo Bennet e Antonio Somma circa la possibilità di ricollocare tali lavoratori.
Venerdì 16 giugno 2017
Antonio De Pascale
MERCATO S. SEVERINO. Irrompe nella campagna elettorale la questione della fallita società Ge.Se.Ma.. La curatela fallimentare della società ha scritto ai sindacalisti Alessandro Antoniello della Uil-Tec e a Giovanni Berritto della Filctem-Cgil, comunicando l’avvio della procedura di licenziamento e chiedendo agli stessi la disponibilità a un incontro per discutere dei questo tema. Diciannove dipendenti del rampo patrimonio hanno già scelto di autolicenziarsi per accedere prima alla Naspi. Gli altri ventuno dello stesso ramo, dopo il licenziamento, accederanno ugualmente alla Naspi. I trentacinque operai circa del ramo ambiente, sono già stati assunti da un’altra società che cura in città la raccolta differenziata. I revisori dei conti del Comune, nel verbale del 31 gennaio scorso, avevano sottolineato che, nel rendiconto 2015, la società aveva un patrimonio netto negativo pari a 11 milioni e 800mila euro circa. Questi dati – anche all’esito della dichiarazione di inammissibilità del ricorso proposto dalla Gesema per l’attivazione della procedura di concordato preventivo – sono alla base dell’incapacità del Comune a ricapitalizzare per mancanza di risorse. Al punto che, nel dicembre 2016, è stata depositata la richiesta per la dichiarazione di fallimento. Fallimento dichiarato dal Tribunale il 27 gennaio scorso. Ma è ancora poco chiara la dimensione della situazione debitoria della Gesema in quanto, entro il 20 giugno, si terrà l’udienza per la verifica delle domande di insinuazione al passivo. I due candidati a sindaco giunti al ballottaggio, Enzo Bennet e Antonio Somma, intervengono sulla vicenda. “Bisognerà valutare in profondità – dice Bennet – le iniziative che sarà possibile prendere, ma chiaramente questi lavoratori non possono essere lasciati da soli. In ogni caso, auspico che si evitino strumentalizzazioni politiche. Non c’è niente da meravigliarsi perché è la conseguenza del procedimento in atto. I licenziamenti derivano dal disastro provocato dalla precedente amministrazione comunale. A tutti i lavoratori va la piena solidarietà. Faremo di tutto per immaginare un percorso di reinserimento occupazionale”. Secondo Somma, “né la gestione commissariale, né la Regione, hanno manifestato interesse rispetto a tale vicenda. Considerata l’impossibilità di costituire una nuova società municipalizzata, come previsto dal Dlgs. 175/2016, l’unica soluzione fattibile è la costituzione di cooperative a mutualità prevalente per ciascuna categoria di servizio. In tal caso, sarà possibile affidare i servizi direttamente a tali cooperative o farle partecipare alle procedure negoziate”.