MERCATO S.SEVERINO. DAL CARCERE DURO, DOVE HA SCONTATO 16 ANNI DI DETENZIONE, A VOLONTARIO DELLA CROCE ROSSA ITALIANA, TRA I TERREMOTATI DELL'EMILIA ROMAGNA: LA VICENDA UMANA, A LIETO FINE, DI UGO DE SANTIS.

DA 4 ANNI E’ TORNATO LIBERO: DA ALLORA, DE SANTIS DEDICA IL SUO TEMPO AL VOLONTARIATO.
 
 
 
Mercoledì 25 luglio 2012
ANTONIO DE PASCALE
MERCATO S.SEVERINO.Dal carcere duro, dove ha scontato 16 anni di detenzione, a volontario tra i terremotati dell’Emilia Romagna. E’ il bello epilogo della storia umana che vede protagonista il sanseverinese Ugo De Santis, 49 anni (nella foto sopra), che, dopo aver sbagliato con la giustizia e dopo aver pagato con la detenzione, tra il 1992 ed il 2008, in carceri di massima sicurezza, ha avuto la volontà di riscattarsi, puntando sull’onestà e sull’impegno sociale, attraverso la Croce Rossa Italiana.  De Santis è appena rientrato da Carpi (Modena), dove è stato impegnato, come volontario, tra la popolazione colpita dal recente terremoto. E’ stato attivo nel campo allestito per gli sfollati, nel settore della ristorazione. De Santis è diventato anche collaboratore del teologo Emilio Esposito, col quale si dedica, tra l’altro, allo “sportello sociale” della Croce Rossa Italiana e all’osservatorio comunale sul disagio giovanile. “Fin da adolescente – spiega De Santis –, quando potevo, aiutavo chi ne aveva bisogno. Ricordo la mia militanza con l’ “Arci”, “Soccorso amico”, il “Fronte per la gioventù”. Riconosco i miei sbagli, ma i lunghi anni della carcerazione mi hanno consentito di riflettere sui miei errori e sui valori della vita. Così, quando sono tornato libero, ho deciso di costruire la mia vita sulla solidarietà per gli altri. A Carpi ho potuto vivere un’esperienza umana che mi ha segnato. E’ bello e gratificante poter aiutare chi ha bisogno”. De Santis ha trascorso i 16 anni di detenzione tra studio e rapporti epistolari con personalità dello Stato, tra cui Carlo Azeglio Ciampi, ex Capo dello Stato, ed il sindaco Giovanni Romano. Durante la carcerazione ha conseguito, col massimo dei voti, il diploma in tecnico delle industrie elettriche e ha quasi terminato gli studi universitari in scienze dell’amministrazione. “Non dimentico – conclude De Santis – il sostegno del sindaco Giovanni Romano, che, quando ero recluso, mi omaggiò di un computer e di una stampante, utili per i miei studi, e mi incoraggiò a riscattarmi. Invito i giovani a costruire la loro vita su valori forti, a studiare, a fare volontariato e a non intraprendere strade sbagliate”.

Antonio De Pascale

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