IL VANGELO DI DOMENICA 7 LUGLIO 2011. NE PARLA ILPROF.ANTONIO LUISI

PROF.ANTONIO LUISI, DOCENTE DI RELIGIONE CATTOLICA PRESSO IL LICEO “VIRGILIO” DI MERCATO S.SEVERINO E DIACONO PERMANENTE PRESSO LA PARROCCHIA “S.MARIA DELLE GRAZIE” DI MERCATO S.SEVERINO.
IL VANGELO DI DOMENICA 7 LUGLIO 2011, XIX Domenica del Tempo ordinario. Dal Vangelo secondo Matteo(14,22-33)

[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».
Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».
Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».
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IL COMMENTO DEL PROF.LUISI.
Poca fede tanta paura, tanta fede poca paura.
Dopo il miracolo della moltiplicazione del pane e dei pesci che ha consentito alla folla di riconoscere in Gesù il Messia, il vangelo di questa domenica, l’episodio di Gesù che cammina sul mare, ci rivela il suo essere Figlio di Dio. Siamo di fronte ad un passaggio importante, ad un notevole progresso nella fede che va dall’accettazione del Messia alla confessione del Figlio di Dio. I discepoli hanno paura di Gesù, non lo riconoscono, lo credono un fantasma, eppure Egli è un mistero sempre presente in mezzo a noi. Cristo Risorto lo possiamo riconoscere solo attraverso la fede. Un altro insegnamento importante ci viene dalla figura di Pietro che mette alla prova la parola di Gesù. La sua è una fede debole, molto imperfetta, poiché si appoggia più sul miracolo, mentre quella vera è caratterizzata da una fiducia assoluta nella Parola di Dio anche nelle necessità più gravi della vita. Pietro è un uomo debole come tutti noi ed è proprio per questo che Cristo lo mette a capo della sua chiesa, perché avendo sperimentato la debolezza, possa così comprendere anche tutti i suoi fratelli.
L’episodio narrato da Matteo mette in evidenza una singolare peculiarità: il Figlio di Dio ricorre spesso alla preghiera, alla quale dedica lunghe ore, lasciando così un esempio della sua necessità per ogni uomo. Dio aspetta da noi che lo invochiamo, che tendiamo a Lui le nostre mani, che eleviamo il nostro grido di salvezza, poiché è la preghiera, è il dialogo con Lui, che ci dona la salvezza. Un santo affermava che chi prega si salva, allora la preghiera è importante nella nostra vita,è fondamentale per noi la comunione con Cristo Risorto, perché da questa comunione noi attingiamo fede, speranza,gioia e felicità. La nostra epoca è stata definita l’epoca delle grandi paure. Il cristiano è chiamato a vincere la paura in nome della fede, da soli certamente non possiamo nulla, ma tutto è possibile in Colui che ci dà la forza. Tutti sono chiamati a cominciare, subito, da oggi.

Antonio De Pascale

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