Il sacro tempio saltò in aria nel 2004, in seguito ad un’esplosione di una fabbrica di fuochi pirotecnici.
Giovedì 23 maggio 2013
BARONISSI.Dalle macerie si può rinascere. Lo dimostra l’impegno e l’unione di una comunità, quella di Sava, che dopo nove anni, è pronta a varcare di nuovo la soglia della chiesa Santa Maria delle Grazie, distrutta nel lontano 2004 nell’esplosione di una fabbrica di fuochi pirotecnici. La riconsacrazione della chiesa è in programma con una due-giorni di preghiera.
A partire da sabato 25 maggio, alle ore 18, con la santa messa presieduta dal padre provinciale dei frati francescani, Emanuele Bochicchio, e alle 19 con la processione durante la quale verranno portate a spalla per il paese le statue di S.Maria delle Grazie e S.Pietro. Lunedì 27 maggio, invece, alle 19, il solenne pontificale presieduto dall’arcivescovo metropolita della Diocesi Salerno-Campagna-Acerno Mons. Luigi Moretti, al quale prenderanno parte il sindaco della città Giovanni Moscatiello, autorità civili, militari e religiose del territorio.
«Da una ferita si può guarire. Con la straordinaria forza di volontà di una comunità intera, che ha creduto, sempre, al recupero della storica chiesa di Sava – sottolinea il primo cittadino –. Non sono serviti solo soldi per ricostruirla, ma soprattutto la fede di tante persone e la generosità di tanti privati. Il mio ringraziamento va all’ex parroco, padre Igino Tornatore, ed all’attuale, padre Enrico Agovino, per aver saputo sostenere la comunità con fede e forza d’animo».
La parrocchia ha ricevuto centinaia di donazioni in questi ultimi anni, fra cui 50mila euro dalla Provincia di Salerno, 10mila dal Comune di Baronissi e decine di contributi da parte di aziende e privati del territorio, oltre ai risparmi della comunità di Sava e di Baronissi.