ATTUALITA'. Summit mondiale sull'ambiente a Parigi (Cop21):

Antonio De Crescenzo

l’analisi di Antonio De Crescenzo, Energy Manager e coordinatore del “Paes nella Valle”, attuato nei Comuni di Bracigliano, Calvanico, Castel S.Giorgio, Siano e Nocera Superiore.
 
 
 
 
ANTONIO DE CRESCENZO, ENERGY MANAGER

Parigi (“COP21”), ventunesima Conferenza delle Parti sui cambiamenti climatici.

Percorriamo gli interventi più significativi per avere un primo quadro d’insieme sulle possibili decisioni che saranno ratificate dalla conferenza:

I lavori della COP21 di Parigi del 3 dicembre le informazioni raccolte sull’andamento dei temi principali in discussione :

La piattaforma ADP non rinnoverà il proprio mandato e sarà sostituita dall’APO per implementare l’Accordo.

La mattinata del 3 dicembre si è aperta con una discussione sui contributi nazionali volontari (INDCs), relativamente ad un dialogo di facilitazione che, nel 2018-2019, dovrà fare un primo bilancio dell’andamento degli stessi.

E’ stato discusso poi un eventuale rapporto che l’IPCC dovrebbe consegnare nel 2018 o 2019 sull’impatto di lungo periodo dell’innalzamento delle temperature, al quale alcuni paesi sono propensi a coinvolgere gli esperti dell’IPCC.

Infine, si è parlato del futuro della piattaforma ADP, il cui compito era di raggiungere un accordo qui a Parigi e che quindi vedrà il proprio mandato esaurirsi in questa conferenza. In sostituzione, è stata annunciata la creazione dell’APO (“Ad hoc Working Group on the Paris Agreement), che a partire dal 2016 avrà lo scopo di preparare l’entrata in vigore dell’Accordo di Parigi e di convocare la prima sessione della Conferenza delle Parti aderenti all’Accordo di Parigi (CMA).

Nel corso del pomeriggio, invece, i Facilitatori dei vari gruppi di lavoro informali hanno fatto il punto della situazione, che ha evidenziato una situazione al momento critica: praticamente, nessun progresso su adattamento, pre-2020, sviluppo tecnologico, meccanismi di compliance, finanza, trasparenza. Qualche progresso su mitigazione, preambolo e global stocktake.

Ciò ha inevitabilmente portato alla crescita della tensione fra i delegati governativi. In seguito ai report dei co-facilitatori dai vari meeting informali, le Parti hanno cominciato ad accusarsi di ostacolare i negoziati (gli uni) e di perdere tempo dietro il “gioco delle colpe” (gli altri).  Alle critiche ha risposto l’EU, che ha invece lamentato preoccupazioni circa le esternazioni degli altri paesi riguardo la presunta mancanza di flessibilità, sottolineando come sia necessario andare oltre il “gioco delle colpe”: durante la settimana, l’UE avrebbe infatti in realtà avanzato proposte di convergenza e ritiene vi sia ancora la volontà politica per raggiungere un accordo su tutte le questioni. Riguardo la finanza, l’Unione ha ribadito l’impegno di raggiungere l’obiettivo di 100 miliardi e di proseguire anche dopo il 2020 e di volere un obiettivo a lungo termine.

(liberamente tratto dal Bollettino Cop 21 di Italian climate network onlus)

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ANTONIO DE CRESCENZO, ENERGY MANAGER

Parigi, “COP21”, ventunesima Conferenza delle Parti sui cambiamenti climatici.

Percorriamo gli interventi più significativi per avere un primo quadro d’insieme sulle possibili decisioni che saranno ratificate dalla conferenza:

I lavori della COP21 di Parigi del 4 dicembre, le informazioni raccolte sull’andamento dei temi principali in discussione :

Le discussioni sono risultate particolarmente accese sugli articoli 2 e 2bis, relativi agli obiettivi ed alle linee guida generali del pacchetto di Parigi: si tratta di un passaggio fondamentale, in cui si affrontano temi come equità, diritti umani, differenziazione delle responsabilità e la regolare presentazione di contributi nazionali volontari (INDCs).

In serata, i Paesi hanno trovato l’accordo sul testo, ora lungo 43 pagine, che ha portato tuttavia all’esclusione di alcuni punti, fra cui la menzione di equità intergenerazionale, rimossa dall’art. 2 ed ora presente solo nel preambolo del testo. Lo stesso documento è stato presentato la mattina del 5 nella plenaria di chiusura dei lavori dell’ADP ed approvato senza ulteriori obiezioni dal Co-chair

(liberamente tratto dal Bollettino Cop 21 di Italian climate network onlus)

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ANTONIO DE CRESCENZO, ENERGY MANAGER

Parigi, la (“COP21”), ventunesima Conferenza delle Parti sui cambiamenti climatici.

Percorriamo gli interventi più significativi per avere un primo quadro d’insieme sulle possibili decisioni che saranno ratificate dalla conferenza:

I lavori della COP21 di Parigi del 7 dicembre, le informazioni raccolte sull’andamento dei temi principali in discussione :

Dalla mattina del 7 dicembre fino all’11 dicembre, i ministri saranno chiamati a prendere le decisioni politiche, scegliendo fra le proposte disponibili nel testo negoziale, redatto ed ultimato lo scorso sabato dagli esperti, dopo mesi di conferenze e discussioni.

Un testo con ancora diverse opzioni alternative, che potrebbe tramutarsi in un accordo positivo o negativo a seconda delle scelte finali. E, se la definizione di misure che possano scongiurare un aumento di temperatura superiore ai due gradi alla fine del secolo è già da tempo un obiettivo fuori della portata di questa conferenza, sono tanti gli aspetti su cui Parigi non può fallire: dal grado di vincolo degli elementi dell’accordo al tema della finanza, dalle revisioni quinquennali degli impegni, ai principi relativi ai diritti umani, alla parità di genere, all’equità fra generazioni, fino alle compensazioni per i Paesi più vulnerabili agli effetti dei cambiamenti climatici.

I negoziati saranno portati avanti da un team di 14 facilitatori di alto livello tra ministri e segretari di stato, i quali avranno il compito di gestire, in parallelo, l’avanzamento dei lavori su una serie di temi-chiave per il negoziato. Cinque coppie di facilitatori lavoreranno rispettivamente su adattamento, meccanismi d’implementazione (finanziari e tecnologici), differenziazione tra Paesi, livelli di ambizione, azioni pre-2020.

I prossimi passi

Il 7 e l’8 dicembre si sono tenuti gli interventi dei ministri, mentre, contemporaneamente, proseguiranno i lavori sul testo. Mercoledì 9 si dovevano concludere i negoziati al fine di consentire le opportune verifiche legali e linguistiche, prima della traduzione dell’accordo nelle altre cinque lingue dell’ONU (arabo, cinese, francese, russo e spagnolo). Giovedì 10 si passerà all’adozione della COP Decision, mentre venerdì 11 vi sarà infine l’adozione dell’Accordo, la cui firma da parte dei Capi di Stato non avverrà però a Parigi, bensì ad una cerimonia speciale prevista per inizio 2016 e che sarà organizzata dal Segretario Generale dell’ONU.

Non sono esclusi tuttavia ritardi, che potrebbero far slittare il termine dei negoziati fino a sabato 12 o addirittura alle prime ore di domenica 13, vista la complessità del processo, che richiederà ai ministri di mostrare coraggio e determinazione per compiere i primi passi verso posizioni ambiziose.

(liberamente tratto dal Bollettino Cop 21 di Italian climate network onlus)

Antonio De Pascale

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