Il Vangelo di domenica 29/7/2018. Il commento del Prof. Antonio Luisi

Prof. Antonio Luisi, Docente di religione cattolica al liceo classico “Virgilio” e Diacono presso la Parrocchia “S. Maria delle Grazie” di Mercato S. Severino
 
XVII Domenica del T.O. (Gv 6,1-15)
In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. 
Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». 
Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini. 
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. 
E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.
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Il commento del Prof. Antonio Luisi:
La solidarietà moltiplica la vita
Al centro della scena del Vangelo di oggi, un gran numero di persone che devono essere sfamate e la potenza e l’amore di Gesù Cristo, che moltiplicano una piccola provvista di pane e di pesci. Gesù ripete l’intervento provvidenziale di Dio che ha nutrito, dopo l’esodo, il suo popolo con la manna. Il miracolo che l’evangelista Giovanni ci presenta è per noi un invito alla condivisione dei beni con i poveri del nostro tempo, ai quali, spesso, riserviamo solo le briciole. In Gesù, l’amore di Dio si è adeguato alla nostra condizione umana che ha bisogno di vedere, di sentire, di toccare, di dialogare. Ma questo miracolo è il segno anche di un’altra fame che Gesù intende saziare: quella interiore. C’è un vuoto interiore nell’uomo contemporaneo, tante volte ignorato, ma che può essere colmato solo dalla parola di Dio e dall’Eucarestia. Fortificati da questi doni, viviamo i nostri giorni all’insegna della solidarietà, della carità e della bontà, solo così gusteremo la pienezza della vita.
Prof. Antonio Luisi, Docente di religione cattolica al liceo classico “Virgilio” e Diacono presso la Parrocchia “S. Maria delle Grazie” di Mercato S. Severino

Antonio De Pascale

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