SIANO/BRACIGLIANO. A 20 anni dalle frane killer del 5 maggio 1998:

ricordiamo i nomi delle 10 sfortunate vittime (5 a Siano e 5 a Bracigliano). Ricostruzione quasi ultimata. Il 4 maggio convegno a Bracigliano, ore 17, aula consiliare. Articolo disponibile anche sull’edizione odierna e cartacea del quotidiano Il Mattino, edizione di Salerno.
 
 
 
Venerdì 4 maggio 2018
Antonio De Pascale
SIANO. Cinque maggio 1998-cinque maggio 2018: a 20 anni dalle frane killer, il ricordo dell’immane tragedia è ancora vivo nei Comuni di Siano e Bracigliano, che pagarono un tributo altissimo in termini di vite umane: cinque morti a Siano (Ilaria Curioso, 18 anni; Maria Esposito, 71 anni; Rosalba Botta, 45 anni; Angela Botta, 25 anni; Roberto Bevini, 48 anni) e cinque a Bracigliano (Antonio Danise, 45 anni circa, dipendente dell’ospedale di Curteri di San Severino, e la signora Emanuela Izzo di 34 anni, casalinga, con i tre piccoli figli: Luigi, 13 anni, Francesco, 9 anni, e Salvatore, 7 anni).
Dieci vite umane distrutte dalla furia della natura, che “vomitò” colate di fango e rocce, staccatesi dai monti del territorio, che poi travolsero alberi, abitazioni, disseminando morte e terrore.
A Siano le frane ebbero origine dal monte Porche; a Bracigliano, dalla montagna Vado Foreste, entrambi facenti parte del massiccio del Pizzo D’Alvano.
La ricostruzione nei due Comuni, iniziò presto, grazie al lavoro del professore Pasquale Versace, commissario di Governo per l’intera area gravemente colpita dal fenomeno naturale, comprendente anche Sarno e San Felice a Cancello (Caserta), col sostegno delle amministrazioni comunali e della Protezione civile.
A distanza di due decenni, nei due Comuni sono stati quasi conclusi tutti gli interventi di messa in sicurezza del territorio. Fu allora che nacque il primo piano di emergenza comunale per il rischio idrogeologico per soglie pluviometriche.

Antonio De Pascale

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