IL VANGELO DI DOMENICA 14/5/2017. IL COMMENTO DEL PROF.ANTONIO LUISI.

PROF.ANTONIO LUISI, DOCENTE DI RELIGIONE CATTOLICA AL LICEO CLASSICO “VIRGILIO” E DIACONO PRESSO LA PARROCCHIA “S.MARIA DELLE GRAZIE” DI MERCATO S. SEVERINO.
 
V Domenica di Pasqua (Gv !4,1 – 12)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via». Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».  Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre».
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IL COMMENTO DEL PROF.ANTONIO LUISI:
Gesù via, verità e vita
Il Vangelo di questa domenica ci presenta un discorso di commiato di Gesù, un discorso che non ha il sapore di un addio, ma che spalanca davanti a tutti noi un orizzonte di luce infinita. Prospettiva che si scontra con il realismo e il buonsenso degli uomini, un corto circuito che può essere superato solo se si accetta Gesù come “ via, verità e vita”. La fede in Lui allontana la paura perché chi crede non ha paura e così la morte non è più la fine di tutto, non è il vuoto, un cadere nel nulla, ma è il momento in cui Gesù viene a prenderci.  Questa è una promessa stupenda: saremo con Lui per sempre. Nelle sue parole, c’è una delicatezza che potremmo definire materna, infatti, fa pensare ai preparativi che fa una mamma per il ritorno del figlio. La nostra vera casa si trova solo percorrendo questa ”via”, qui su questa terra, viviamo solo un tempo di preparazione, ma la nostra vera famiglia è di là.  Ma come superare i dubbi e le paure che prendono l’uomo di ogni tempo e che ritroviamo anche nelle domande degli apostoli Tommaso e Filippo? Il rimprovero a Filippo è rivolto a ciascuno di noi: da quanto tempo Gesù è con noi, nel cuore della Chiesa, nel Tabernacolo, nel cuore dei credenti, eppure non riusciamo a riconoscerlo! Seguire Gesù non significa necessariamente rinunciare alla vita, il cristiano non è chiamato alla “fuga mundi”, ma, al contrario, il porsi alla Sua sequela lo spinge ad essere testimone della luce, cioè a vivere come Lui, “facendo le sue opere” e costruendo, giorno dopo giorno, quella civiltà dell’amore che realizza già da ora su questa terra, un pezzo di Paradiso. Chiediamo al Signore la grazia di farci sentire pietre vive necessarie all’edificazione della Chiesa, realizzando la missione che Dio ci ha affidato.
PROF.ANTONIO LUISI, DOCENTE DI RELIGIONE CATTOLICA AL LICEO CLASSICO “VIRGILIO” E DIACONO PRESSO LA PARROCCHIA “S.MARIA DELLE GRAZIE” DI MERCATO S. SEVERINO.

Antonio De Pascale

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